EMILIA ROMAGNA - CUORE PULSANTE DELLA RICERCA ITALIANA E DELLO SVILUPPO DELLE IMPRESE
11 aprile 2013. Siamo a Bologna, dentro una delle più grandi
reti italiane di ricerca, la “Rete Alta Tecnologia” dell’Emilia-Romagna-HighTechnology Network-HTN. E’ costituita da laboratori, Università ed Enti di
Ricerca che lavorano con le imprese del territorio. Nata nell’ambito delle
strategie di sviluppo e promozione dell’innovazione attivate dalla regione
Emilia Romagna nel 2002, possiede competenze e strumenti qualificati che
lavorano in sintonia con le esigenze delle imprese. Coordinata da Aster, una
struttura che orienta e mette in comunicazione la ricerca, le imprese e
svariati enti, fa un gioco di squadra che si occupa di innovazione tecnologica.
Negli anni passati le imprese possedevano solo un piccolo
ufficio con pochi ricercatori dove si tentava di fare un po’ ricerca
scientifica per innovare l’impresa. Ora esistono delle cattedrali della ricerca
integrate e interconnesse fra loro, come HTN che operano nel settore della
Ricerca e Sviluppo - R&S. Lo scopo di questa struttura a ragnatela è quella
di far crescere la ricerca, innovare le tecnologie e far crescere le imprese.
Ricalcando la doppia elica del DNA di Watson e Crick, l’HTN si rappresenta in maniera piuttosto efficace, con un
modello a tripla elica in cui gli ingredienti sono Università, Business e
Governance.
Laboratorio scientifico |
Questa mattina in un briefing i ricercatori della HTN, ci
hanno presentato brevemente la loro organizzazione, che è suddivisa in 6
Piattaforme Tematiche: Agroalimentare, Costruzioni, Energia ed Ambiente, ICT e Design, Meccanica e Materiali ed infine Scienze della Vita. Le ricerche
delineate trattano di argomenti incredibilmente attuali. Ogni coordinatore di
piattaforma ci ha portato alcuni esempi significativi per permetterci di capire
meglio il loro lavoro. Ad esempio la piattaforma Agroalimentare si sforza di
ottenere prodotti sempre più a misura del consumatore o di sue particolari
esigenze come gli alimenti per celiaci o cerca di trovare soluzioni per evitare
la migrazione di elementi chimici nocivi che potrebbero entrare in contatto con
i cibi industriali durante il processo di produzione o di migliorare il
packaging. Nella piattaforma Costruzioni, per rispondere alle necessità sorte
in relazione all’evento sismico dell’anno scorso in Emilia Romagna hanno
potenziato la ricerca sulla sicurezza e sui nuovi materiali, creando delle
tecnologie all’avanguardia che stanno contribuendo a rigenerare il patrimonio
edilizio distrutto. In ambito Energia e Ambiente invece si occupano di ricerca
scientifica ed analisi per monitorare l’ambiente, rendere le tecnologie
ecosostenibili per minimizzare l’impatto ambientale. Nella piattaforma delle
Scienze della vita, usando un approccio multidisciplinare, lavorano su molti
progetti per risolvere i problemi dell’invecchiamento e per migliorare la
qualità della vita in età avanzata. L’ICT e Design spazia invece dall’hardware
al software, coinvolgendo tutte le piattaforme in maniera trasversale. Ma non pensiamo
che si occupino solo di temi complicati o destinati solo a pochi eletti. Quest’
ultima piattaforma ha anche collaborato con una nota casa editrice per creare
una app fruibile su tablet di un personaggio molto amato dai bambini, la Pimpa!
“Innovazione e' vedere quello che tutti vedono e immaginare
quello che nessuno immagina”. Questo è stato l’incipit. Innovazione però è
anche sognare, cercare qualcosa di migliore per le necessità delle aziende. Ci
vogliono ricercatori scientifici pieni di passione, curiosità e motivazione che
sognino soluzioni atte ad incrementare lo sviluppo delle imprese. Ma in questo
mondo in crisi, chi sogna il futuro? I giovani. I giovani laureati sono frutti
acerbi pieni di conoscenze teoriche che passo dopo passo scovano con la loro
immaginazione processi di miglioramento e perfezionamento in questi settori
innovativi. Queste menti eccezionali
trovano soluzioni ai problemi industriali nel loro settore di
competenza. Il risultato delle loro ricerche porta ad una miglioramento della
produzione o di certi servizi con l’aumento della fatturazione nelle imprese.
Le imprese quindi reinvestono nella ricerca scientifica, in un movimento circolare che si
autoalimenta, coinvolgendo anche il settore bancario con gli investimenti e
finanziamenti.
La forza di questa rete altamente tecnologica, interconnessa
tra ricercatori, imprese e territorio è l’obiettivo comune al servizio
dell’imprenditorialità e la sinergia che si instaura tra i vari componenti. Di
questi tempi non è poco.
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