QUANTI COLORI HA IL PIANETA MERCURIO
La mappa in falsi colori che vediamo in questo splendido filmato della NASA è quella della superficie di Mercurio, ed è stata creata a partire da un mosaico di migliaia di immagini ottenute dalla Wide Angle Camera (fotocamera grandangolare) della sonda Messenger, che ha studiato il pianeta dal 2011. I colori qui illustrati sono relativi alle variazioni di riflettanza spettrale in tutto il pianeta, in grado di catturare le differenze di composizione dal modo in cui i materiali riflettono lungo sulla superficie di Mercurio. I ricercatori presso la Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory a Laurel, Maryland, hanno spiegato come vanno interpretati i vari colori.
Credit: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Carnegie Institution di Washington.
I crateri di colore azzurro o bianco sono quelli più giovani, di recente formazione e impatto. Le aree di colore blu scuro, invece, rappresentano la parte della crosta, la superficie più antica di Mercurio. Il minerale opaco, infine, rappresenta le pianure nate da eruzioni di lava fluida. La grande area circolare vicino al centro in alto è il bacino di impatto chiamato Caloris Platinia (che in latino significa pianura del calore) di circa 680 km di raggio, il cui interno è liscio e si presenta come una estesa pianura. Le piccole macchie arancio sono formate da materiali depositati da eruzioni vulcaniche esplosive.
Mercurio è più piccolo pianeta del Sistema Solare e dista dal Sole appena 50 milioni di chilometri (in media), cioè circa un terzo della distanza Terra-Sole
La temperatura sulla sua superficie passa da -173° C (lato in ombra) a 427°C (lato esposto al Sole).
Impiega circa 58 giorni per compiere una intera rivoluzione attorno al Sole
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