ASTEROIDE 2012 DA14 E IL FUTURO RISCHIO DI IMPATTO
I frammenti hanno creato non poco scompiglio nella popolazione della zona, un'area altamente abitata: danni agli edifici, crolli e quasi 1000 feriti tra la popolazione.
La loro orbita è stabile, quindi non dovrebbe capitare mai che ci vengano a trovare, c'è solo un'eccezione. A volte, ma più frequentemente di quanto si possa pensare, gli asteroidi urtano tra loro a causa di un'influenza gravitazionale di un corpo più grande come una cometa o un altro asteroide in transito nella loro area.
Il fenomeno solitamente genera molto scompiglio, può capitare che un asteroide possa collidere con un secondo asteroide frantumandosi o destabilizzandone l'orbita. Il centro di massa dei corpi e dei frammenti prodoti, segue per le leggi della fisica una traiettoria che esce dalla fascia degli asteroidi e attraversa il sistema solare incrociando lungo il percorso i pianeti. Il più delle volte i frammenti dopo alcune orbite vengono catturati dal Sole, la cui influenza gravitazionale supera quella di qualunque altro pianeta, ma può anche capitare che un frammento che si avvicina troppo possa essere catturato gravitazionalmente da un pianeta con solo due esiti possibili: la caduta dei frammenti sulla sua superficie; la permanenza del frammento in un orbita ellittica stabile, un vero e proprio satellte naturale minore. In ogni caso quando un asteroide viene sbalzato fuori dal suo habitat naturale diventa un NEO, un proiettile pericoloso, una possibile causa di estinzione per l'intera umanità, per questo da monitorare continuamente con etrema attenzione.
In questo caso è possibile che i frammenti prodotti nell'urto iniziale (forse tre) abbiano seguito traiettorie diverse ma vicine: il frammento maggiore, il più visibile, l'asteroide 2012DA14, avendo un'inerzia maggiore ha continuato, seppur deviato gravitazionalmente, lungo la sua orbita, mentre gli altri due sotto l'influenza gravitazionale terrestre, seguendo traiettorie differenti apparentemente incompatibili, sono stati catturati impattando con l'atmosfera.
Le nuove stime sono state generate utilizzando dei nuovi dati raccolti da cinque stazioni ad infrasuoni. La prima registrazione della manifestazione è stata in Alaska a oltre 6.500 chilometri da Chelyabinsk.
I dati degli infrasuoni indicano che l'evento, dall'ingresso nell'atmosfera alla disintegrazione in volo è durato 32,5 secondi. I calcoli sono stati eseguiti da Peter Brown dell'Università del Western Ontario, Canada (fonte NASA).
Non si sa se è vero o se è solo propaganda per far pensare che tutto è sotto controllo, ma una cosa è certa: questa volta è andata bene ma la prossima? Occorre affrontare seriamente il problema in termini di investimenti o domani potrebbe essere troppo tardi.
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