CONTO ALLA ROVESCIA: ARRIVA L'ASTEROIDE DI SAN VALENTINO
Immagine NASA |
Contrariamente a quanto alcuni siti web riportano non c'è pericolo che la Terra venga colpita durante questo incontro, nonostante la sua distanza minima di avvicinamento sia stimata di appena 27.000 Km.
Molto meno rispetto alla distanza Terra-Luna e anche ben più vicino dell'orbita dei satelliti geostazionari. La sua scala Palermo ha un valore di −3.19 per il periodo tra il 2026 e il 2069 mentre sulla scala Torino è classificato con un valore 0 (nessun rischio).
Data la piccola dimensione dell'asteroide, la sua presenza venne scoperta solo di recente dall'Osservatorio astronomico di Maiorca in Spagna il 23 febbraio 2012.
Anche nel suo punto di massimo avvicinamento, il giorno 15 febbraio, l'asteroide non sarà visibile ad occhio nudo. La sua magnitudine sarà allora di 7.4 e per vederlo sarà necessario dotarsi di un binocolo o un piccolo telescopio. Il corpo celeste sarà comunque visibile in diverse parti di Europa, Africa e Asia.
Anche nel suo punto di massimo avvicinamento, il giorno 15 febbraio, l'asteroide non sarà visibile ad occhio nudo. La sua magnitudine sarà allora di 7.4 e per vederlo sarà necessario dotarsi di un binocolo o un piccolo telescopio. Il corpo celeste sarà comunque visibile in diverse parti di Europa, Africa e Asia.
La seguente visualizzazione mostra la traiettoria dell'asteroide, calcolata dal servizio JPL HORIZONS.
Pur se di piccole dimensioni, questi corpi celesti (situati per lo più in una fascia orbitale tra la Terra e Marte) potrebbero avere un effetto devastante se dovessero colpire il nostro Pianeta.
Potete provare a calcorare gli esiti di un impatto asteroidale con uno strumento interattivo messo a punto dal Purdue Imparial College di Londra: www.purdue.edu/impactearth
L'impatto di un asteroide come questo di appena 50 metri di diametro produrrebbe infatti un'energia equivalente a 2,4 megatoni. Per confronto, la bomba atomica di Hiroshima liberò un'energia di 16 chilotoni (cioè 150 volte inferiore).
Link:
NASA lista dei potenziali impatti http://neo.jpl.nasa.gov/risk/ (in inglese)
NASA Programma NEO http://neo.jpl.nasa.gov/index.html (in inglese)
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