PER IL POLITECNICO DI TORINO SUCCESSO INTERNAZIONALE NEL SETTORE AEROSPAZIALE
Il team composto dall’Ateneo torinese e dall’Università La Sapienza di Roma ha vinto la Global Trajectory Optimisation Competition (GTOC), gara di calcolo di traiettorie spaziali.
Calcolare le migliori traiettorie che una sonda spaziale dovrebbe compiere per fotografare il maggior numero di facce dei satelliti galileiani di Giove in un periodo di quattro anni: era questa la missione assegnata ai ricercatori partecipanti alla sesta edizione della Global Trajectory Optimisation Competition (GTOC).
Calcolare le migliori traiettorie che una sonda spaziale dovrebbe compiere per fotografare il maggior numero di facce dei satelliti galileiani di Giove in un periodo di quattro anni: era questa la missione assegnata ai ricercatori partecipanti alla sesta edizione della Global Trajectory Optimisation Competition (GTOC).
Una competizione concepita dall'Advanced Concepts Team dell'Agenzia Spaziale Europea nel 2005, con lo scopo di mettere a confronto e migliorare le conoscenze e i metodi riguardanti l'ottimizzazione di traiettorie spaziali, che vede sfidarsi ogni anno i più importanti e prestigiosi gruppi di ricerca (università, agenzie spaziali, industrie) in quest'ambito.
La squadra composta dal gruppo di ricerca di propulsione aerospaziale del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino (prof. L. Casalino, prof. D. Pastrone, F. Simeoni e F. Letizia), insieme al gruppo dell’Università di Roma La Sapienza guidato dal professor G. Colasurdo, già per molti anni docente dell’Ateneo torinese, ha trovato, nella quattro settimane previste per la gara, la migliore soluzione al problema di traiettorie proposto dal team vincitore della precedente edizione, cioè l'Outer Planet Mission Analysis Group del Jet Propulsion Laboratory della NASA.
L’obiettivo della competizione è la simulazione delle traiettorie di una missione spaziale verosimile; quest’anno la destinazione prescelta erano i satelliti di Giove, mentre negli anni passati ci si è occupati di asteroidi o altre destinazioni. Non si tratta di semplici ipotesi teoriche: lo scopo della competizione, oltre che di permettere un confronto di metodi e approcci in un settore, come quello aerospaziale, in cui la sporadicità delle missioni e la settorialità spesso non favoriscono lo scambio di idee, è anche quello di raccogliere calcoli e studi direttamente applicabili in future missioni spaziali.
Il team Politecnico di Torino-Università di Roma ha prevalso su quello dell'Agenzia Spaziele Europea-Università di Hong Kong e quello dell'Università del Texas (Austin), classificatisi rispettivamente secondo e terzo. Il team del Politecnico di Torino aveva già vinto la seconda edizione della competizione nel 2006 e si è piazzato nelle migliori posizioni in tutte le edizioni della competizione (risultando sempre il migliore tra le università italiane), a testimonianza dell'eccellenza della ricerca in ambito spaziale dell’Ateneo.
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