NIELS BOHR: GOOGLE E IL NOBEL DANESE
Passando con il mouse sul nuovo logo di Google apparso allo scoccare della mezzanotte di domenica 7 ottobre si legge Niel Bohr’s 127th Birthday (127° compleanno di Niel Bohr). Cliccando sul Doodle si richiama la sua biografia con i suoi studi sulla struttura dell’atomo e sulla meccanica quantistica. Il Nobel venne infatti assegnato a Niels Bohr nel 1922 con la seguente motivazione: “per i suoi servizi nell’indagine sulla struttura degli atomi e della radiazione che emana da essi”.
Chi studia chimica sa che un elemento è stato chiamato in suo onore: è il Bohrio.
Anche un asteroide è stato chiamato 3948 Bohr. Sulla Luna, poi, esiste un cratere e una valle che portano il suo nome. E infine nelle 500 corone danesi appare la sua effige.
Anche un asteroide è stato chiamato 3948 Bohr. Sulla Luna, poi, esiste un cratere e una valle che portano il suo nome. E infine nelle 500 corone danesi appare la sua effige.
Bohr propose un modello di atomo dove gli elettroni si muovono su orbite precise che corrispondono ai diversi stadi di energia intorno al nucleo dell’atomo. Inoltre fu il primo porre le basi sulla teoria dei quanti portando avanti l’idea che un elettrone può cadere da un’orbita di alta energia a una con energia minore emettendo un fotone di energia definita.
CURIOSITA'
- Uno dei figli, Aage Niels Bohr (1922-2009), è stato anch'egli Premio Nobel per la fisica nel 1975.
- Dopo la guerra tornò a Copenaghen e sostenne l'uso pacifico dell'energia nucleare.
- Esiste un lavoro teatrale chiamato "Copenaghen", rappresentato a Broadway e poi con successo in tutto il mondo, scritto da Michael Frayn, che è un'interpretazione romanzata di quello che potrebbe essere accaduto nel 1941 durante l'incontro tra Heisenberg e Bohr.
- Niels Bohr è protagonista anche di un fumetto, la graphic novel "Un pensiero abbagliante" di Jim Ottaviani e Leland Purvis (in Italia pubblicata da Sironi) che ne ripercorre la vita ed espone le teorie scientifiche
- Una delle frasi più celebri a lui attribuita fu la risposta che diede all'amico Albert Einstein. In una lettera a lui indirizzata nel 1926, Einstein fece la sua famosa osservazione sulla meccanica quantistica, parafrasata come "Dio non gioca a dadi con l'universo". Bohr rispose "Non dire a Dio come deve giocare". Più tardi, in una discussione dove John Wheeler proponeva la sua (e di Richard Feynman) interpretazione sui positroni, Einstein ripropose la famosa frase "Non riesco ancora a credere che Dio giochi a dadi", aggiungendo anche "Ma forse mi sono guadagnato il diritto di commettere degli errori"
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