Virus e batteri, quali sono le differenze? Questa domanda, apparentemente semplice, dimostra come la divulgazione scientifica di un concetto complesso non sia proprio banale.
La troppa semplificazione può portare a inesattezze di fondo e, quindi, a una non corretta comunicazione.
Ma, di contro, usare termini troppo specifici della disciplina rischia di non farsi comprendere dal lettore.
Il "
dentista di provincia" merita il premio per l’originalità dell’esposizione divulgativa, ma con un grave errore (segnalato da un lettore e di conseguenza la sua errata corrige) che analizzeremo. La sintesi, in questo, caso non ha contribuito alla divulgazione.
Gabriele scrive: “I virus sono un misto tra esseri animati e inanimati”; Luca “un virus non è un vero essere vivente, in quanto per riprodursi ha bisogno di una cellula da infettare”; Federico “I virus sono esseri viventi? E' difficile rispondere a questa domanda poiché la risposta dipende dalla definizione di "vita" che non è univoca”.
Sembra leggendo i commenti precedenti che la differenza fra batteri e virus sia legata al fatto che uno sia un “vivente” mentre l’altro “no”, come commenta
Marco Ferrari!: “I batteri sono vivi, i virus no.
Per questo i batteri muoiono se si usano gli antibiotici contro di loro, i virus no.”
Purtroppo questa è una conclusione errata.
Tralasciando il concetto di vita e morte, proviamo a pensare : “ma se è morto come fa a infettare?”, o ancora “e allora se è morto perché ci dobbiamo vaccinare?”, “Ah, adesso ho capito perché gli antibiotici non funzionano sul virus! Perché se è già morto non lo possono uccidere!”.
In realtà la differenza fra batteri e virus, non è il concetto di "vita" o di "morte", ma il come si presentano biologicamente e di conseguenza come si comportano poi nell’organismo infettato o ospite.
Chi osserva un batterio al microscopio vedrà una struttura cellulare definita, che in termini tecnici è definita "cellula procariota", mentre un virus avrà una struttura nettamente diversa, cioè un microscopico involucro con internamente un DNA o RNA.
Quindi la classificazione sarà: cellula procariota= batterio, DNA/RNA+ capside= virus.
È come se dovessi descrivere due conoscenti: “Batterio” è ben vestito, organizzato, dinamico, operativo cordiale alle volte socievole e di grande aiuto e alle volte invece arrabbiato e combina guai, “Virus” poco vestito ma con un unico obiettivo nella vita, vivere alle spalle altrui, parassitando tutto e tutti altrimenti non saprebbe come fare per campare!
Altro punto importante sono le cure: Gli antibiotici sono farmaci inefficaci contro i virus perché nel virus non c’è un target attivo da attaccare.
Mi spiego meglio: come possiamo usare un farmaco che per agire deve inattivare e distruggere una proteina, una membrana, un nucleo vitale, un mitocondrio se questi non ci sono?
Il bersaglio dell’antibiotico è un altro, ecco perché sono inutili e controindicati in caso di un’infezione virale, sia per gli effetti collaterali che per l’aumento della resistenza dell’antibiotico.
Ma allora perché a volte si usano gli antibiotici anche in un’infezione virale? Perché il virus attacca le cellule eucariote e procariote, e l’antibiotico agirà su queste cellule danneggiate dal virus: è usare le armi che si ha a disposizione per combattere una guerra senza rimanere inermi di fronte al nemico, sperando che se ne vada prima possibile.
Infatti, come è arrivato, il virus si può allontanare lasciando i segni del suo passaggio.
A volte innocui come un raffreddore. Oppure può permanere, con danni all'organismo ospite molto più ingenti.
Il "dentista di provincia" a proposito di terapie afferma che “Questa è l’infezione virale, che non può essere curata con gli antibiotici, ma che può essere vinta solo dai globuli bianchi: se riescono a mangiarsi tutti i virus si guarisce, altrimenti si muore”.
In realtà anche questa è un’affermazione poco precisa visto che esistono i farmaci antivirali, molto costosi e di nuova generazione. Le vaccinazioni creano una immunizzazione attiva nei confronti del virus, e, continua il dentista, “Ecco l’importanza delle vaccinazioni: non sono dannose e possono far sparire un tipo di virus dalla faccia della Terra”…
Sul "non sono dannose" non è proprio corretto, perché anche i vaccini hanno effetti collaterali ed è giusto conoscerli. Negli ultimi anni possono essere più sicuri ed esistono metodi più efficaci di immunizzazione attive questo è un altro conto.
Tornando ai farmaci antivirali, il problema attuale è la loro scarsa tossicità selettiva, cioè con efficacia selettiva nei confronti del virus e poco tossici per la cellula ospite. Inoltre la maggior parte degli antivirali è utilizzabile per il trattamento di infezioni persistenti, e meno efficaci nella fase acuta, dove il farmaco dovrebbe essere somministrato negli stadi iniziali della malattia, dove la diagnosi precoce diventa fondamentale. Detto questo mi verrebbe anche da chiedere a Max Ferri che cosa intende per “Il batterio è il più piccolo essere vivente completo”
Cosa vorrà dire completo?
Inoltre scrive: “che può a sua insaputa essere dannoso”… cosa significa a sua insaputa?
Il DNA è un codice che sa molto bene cosa fare, anche se non c’è una consapevolezza psicologica !
Per finire, dovendo dare un giudizio in base ai criteri di scientificità, divulgazione, brevità e tempistica per me il commento di
Luciano Crispoldi è il vincitore: corretta definizione (microorganismi), corretta la definizione della loro attività, non troppo lungo e ironico alla fine.
Peccato che non ci sia stato una errata corrige da parte della testata nazionale! Ma questa è tutta un’altra storia dato che il "batteriofago" non è un batterio e non è neppure un virus qualsiasi, ma una nuova struttura biologica definita…
IL PROSSIMO GIOCO A PREMI E'
IL GIOCO DEI COLORI COMPLEMENTARI
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