I GORMITI E LA POLITICA FISCALE
Il malvagio Magor ha le sembianze di un vulcano in piena attività. Si è risvegliato con uno scopo preciso: distruggere ogni forma di vita sull’isola di Gorm.
Da Magor, insieme a fiumi di magma, fuoriescono gli uomini-lava. Nessuna pietà viene concessa agli abitanti dell’isola di Gorm: in breve tempo tutti i Gormiti vengono uccisi. Sopravvive soltanto il Vecchio Saggio che, suo malgrado, abbandona una terra ormai completamente devastata.
Magor ha raggiunto il suo obiettivo: su Gorm non è rimasta anima viva, ad eccezione degli uomini-lava. Ma, ad un certo punto, questi ultimi cominciano a star male in quanto accusano gravi carenze di energia: effettivamente sull’isola non c’è più niente da cui attingere linfa vitale.
Anche Magor accusa gli stessi sintomi. Si rende conto allora di aver commesso un grave errore. Tutti gli uomini-lava vengono richiamati all’interno del vulcano. Magor torna a dormire.
Vi ho raccontato un pezzo di storia di Gorm perché non necessariamente avete un figlio di poco più di tre anni, e quindi non è detto che siate dovuti diventare esperti del mondo dei Gormiti.
Cosa c’entrano i Gormiti con la politica fiscale? Magor è il Governo (intendo dire qualunque governo di qualunque paese), ed ha deciso di aumentare le imposte. Il suo obiettivo è incrementare il gettito fiscale per risanare il bilancio dello Stato. Se lo Stato è molto indebitato, grazie a questa nuova liquidità potrà ridurre i propri debiti.
Eppure questa strategia, nel caso di Magor, non ha avuto successo: aumentare le tasse significa ridurre il reddito disponibile e quindi i consumi. Se la gente consuma meno, le imprese riducono la produzione e di conseguenza anche gli investimenti, con gravi ricadute sull’occupazione. Nel lungo termine scompariranno le imprese e pure i cittadini: ciò significa che non ci saranno più redditi né patrimoni da tassare. Se muore l’economia, muore anche la materia imponibile. E quindi il Governo-Magor non ha più nulla da “mangiare”.
A tal proposito, Pascal Salin, economista di indirizzo liberista, specializzato in finanza pubblica, ha scritto: “Ogni qualvolta si attua una riduzione fiscale a lungo termine, si lascia la ricchezza nelle mani dei cittadini, che quindi possono lavorare di più, investire e innovare” (“Liberismo, libertà, democrazia” – Di Renzo Editore 2008).
D’altronde le entrate dello Stato si suddividono in originarie, se derivanti dalla vendita di beni pubblici o dai proventi delle imprese pubbliche, e derivate, quando derivano da economie esterne. Se non c’è un’economia da mungere, non ci saranno entrate derivate.
Per ovviare a questo problema, Magor modifica i suoi piani: la prossima volta che uscirà allo scoperto renderà schiavo tutto il popolo dell’isola di Gorm. Così avrà materia imponibile di cui cibarsi.
Da Magor, insieme a fiumi di magma, fuoriescono gli uomini-lava. Nessuna pietà viene concessa agli abitanti dell’isola di Gorm: in breve tempo tutti i Gormiti vengono uccisi. Sopravvive soltanto il Vecchio Saggio che, suo malgrado, abbandona una terra ormai completamente devastata.
Magor ha raggiunto il suo obiettivo: su Gorm non è rimasta anima viva, ad eccezione degli uomini-lava. Ma, ad un certo punto, questi ultimi cominciano a star male in quanto accusano gravi carenze di energia: effettivamente sull’isola non c’è più niente da cui attingere linfa vitale.
Anche Magor accusa gli stessi sintomi. Si rende conto allora di aver commesso un grave errore. Tutti gli uomini-lava vengono richiamati all’interno del vulcano. Magor torna a dormire.
Vi ho raccontato un pezzo di storia di Gorm perché non necessariamente avete un figlio di poco più di tre anni, e quindi non è detto che siate dovuti diventare esperti del mondo dei Gormiti.
Cosa c’entrano i Gormiti con la politica fiscale? Magor è il Governo (intendo dire qualunque governo di qualunque paese), ed ha deciso di aumentare le imposte. Il suo obiettivo è incrementare il gettito fiscale per risanare il bilancio dello Stato. Se lo Stato è molto indebitato, grazie a questa nuova liquidità potrà ridurre i propri debiti.
Eppure questa strategia, nel caso di Magor, non ha avuto successo: aumentare le tasse significa ridurre il reddito disponibile e quindi i consumi. Se la gente consuma meno, le imprese riducono la produzione e di conseguenza anche gli investimenti, con gravi ricadute sull’occupazione. Nel lungo termine scompariranno le imprese e pure i cittadini: ciò significa che non ci saranno più redditi né patrimoni da tassare. Se muore l’economia, muore anche la materia imponibile. E quindi il Governo-Magor non ha più nulla da “mangiare”.
A tal proposito, Pascal Salin, economista di indirizzo liberista, specializzato in finanza pubblica, ha scritto: “Ogni qualvolta si attua una riduzione fiscale a lungo termine, si lascia la ricchezza nelle mani dei cittadini, che quindi possono lavorare di più, investire e innovare” (“Liberismo, libertà, democrazia” – Di Renzo Editore 2008).
D’altronde le entrate dello Stato si suddividono in originarie, se derivanti dalla vendita di beni pubblici o dai proventi delle imprese pubbliche, e derivate, quando derivano da economie esterne. Se non c’è un’economia da mungere, non ci saranno entrate derivate.
Per ovviare a questo problema, Magor modifica i suoi piani: la prossima volta che uscirà allo scoperto renderà schiavo tutto il popolo dell’isola di Gorm. Così avrà materia imponibile di cui cibarsi.
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