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L'Università pubblica italiana come laureificio baronale e di casta, famigliare e parentale di dottori inutili ovvero come
centro di ricerca a disposizione delle imprese del territorio in cui insiste?
A quando una Università dell'Olio e dell'Olivo?
A quando una Università della Pasta e del Pane?
A quando una Università delle Mozzarelle e dei Formaggi?
Le università pubbliche nei territori che le accolgono si sono dimostrate dei corpi estranei alle vocazioni socio-economiche
territoriali, avverse e sorde alla produttività ed alla ricerca integrata alla economia locale.
Non si sono dimostrate volano per lo sviluppo ma solo appendice costosa e dannosa.
L'università pubblica è autoreferenziale e nutilmente costosa.
L'università generalista ha i giorni contati.
L'università della ricerca legata ed innamorata alle vocazioni territoriali è il solo futuro possibile.
Pare sia arrivata l'ora di uscire dalla convegnistica ed entrare nel vivo di una piattaforma agro-alimentare supportata e
garantita dalla ricerca universitaria.
Altrimenti, questi laureifici baronali possiamo anche chiuderli e risparmiare un sacco di denari dei contribuenti.
E se le università non producono ricerca utile alla economia reale, possiamo chiuderle, senzadubbiamente.
Il patto fra società e università pubblica è dedinitivamente rotto.
http://www.ilcittadinox.com/blog/universita-produttivita-una-difficile-conciliazione.html
Gustavo Gesualdo
alias
Il Cittadino X - 7 novembre 2012 alle ore 00:18
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