EPIDEMIA DA ESCHERICHIA COLI O104 IN GERMANIA: INFORMAZIONE CONSAPEVOLE
10 Giugno 2011 comunicato ANSA:
“Le autorità sanitarie del Nord Reno-Westfalia (Ovest della Germania) hanno scoperto tracce del batterio killer su campioni di germogli di legumi. Si tratta della prima conferma ufficiale del possibile 'colpevole'. Per le autorità federali, che oggi hanno chiuso l'azienda tedesca sospettata, se l'esito verrà confermato dalle analisi dell'Istituto federale BFR, "sarebbe una svolta". Intanto il bilancio delle vittime è salito a 33, di cui 32 in Germania, e i casi di contagio nel mondo a 3.092”.
Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia costituiscono una struttura sanitaria integrata, unica in Europa e nel mondo, in grado di assicurare una rete di servizi per verificare la salubrità degli alimenti e dell’ambiente, per la salvaguardia della salute dell’uomo.
Il Ministero della Salute (Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione) svolge la funzione di raccordo e coordinamento delle attività degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
Un sistema che indaga quotidianamente per capire come migliorare le buone pratiche di allevamento e agronomiche ed intervenire in caso di allerta sanitaria.
Una rete di comunicazione efficace e ben definita è fondamentale in caso di allerta sanitaria, perché bisogna affrontare un problema a volte sconosciuto lottando contro il tempo.
A conferma dell'efficenza del sistema, il Laboratorio europeo di riferimento per l’Escherichia coli in campo veterinario è presso l’Istituto Superiore di Sanità, diretto da Alfredo Caprioli:
"Il metodo che abbiamo elaborato - ha spiegato Alfredo Caprioli- è un metodo di eccellenza, in quanto riesce, tramite la PCR, a stabilire entro 24 ore se un alimento è negativo (ovvero se in esso non vi sono tracce del batterio incriminato), entro 30 ore (un tempo record) se esso è positivo. In tal caso si rinvia alle analisi di conferma".
Di certo la comunicazione rapida è mancata in Germania. Il ritardo di un mese dal primo caso all’allerta sanitaria ha rallentato e forse complicato la ricerca delle cause.
Ma la comunicazione è importante anche verso i cittadini, perché devono essere informati immediatamente in modo semplice e corretto su cosa fare e come comportarsi per salvaguardare la salute.
I germi e i batteri sono in continua evoluzione, ma una cosa è certa: frutta e verdura lavati abbondantemente con acqua e la giusta cottura del cibo sono i sistemi più sicuri per prevenire il contagio.
Ecco perché sui giornali si dovrebbe leggere:
“Qualunque sia la causa di questa nuova malattia, quando mangiamo frutta e verdura ricordiamoci di lavarla abbondantemente con acqua. Cuociamo le verdure e sbucciamo la frutta se possibile”.
Con l'obiettivo di ottenere un giornalismo sempre più informato si è svolto il 10 Giugno un incontro con i dirigenti dell’ Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Ordine dei Giornalisti del Veneto e Argav.
Il dr. Marangon Stefano, il prof. Igino Andrighetto, il dr. Giorgio Cester e la dr.ssa Gabriella Conedera hanno confermato come il sistema Italiano di controllo sugli alimenti funziona ed è una garanzia per la sicurezza alimentare.
Una comunicazione corretta verso i cittadini evita inutili allarmismi e danni ingenti ad agricoltori e allevatori.
I dati certi:
l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato e rafforzato tutti i sistemi di allerta e di controllo come viene previsto dalle procedure sanitarie,
il batterio isolato in Germania, E.coli O104, è un ceppo insolito ma non del tutto nuovo agli esperti,
in Italia si applicano le buone pratiche agronomiche e di allevamento che garantiscono la sanità alimentare,
ad oggi non è stato isolato nessun ceppo di E. coli O104 in Italia e i nostri alimenti sono controllati e monitorati.
Ma allora cosa deve fare il cittadino?
Non cambiare le sue abitudini alimentari. Continuare a mangiare verdura. È importante lavare abbondantemente solo con acqua tutte le verdure, ed eventualmente cuocerle. Lavare anche le verdure che riportano la dicitura “già lavate”, perché il lavaggio industriale non le rende “antisettiche”.
Per approfondire
ISS, Istituto Superiore di Sanità
Ministero della Salute-Sicurezza Alimentare
Monitoraggio Sindrome emolitica Uremica
“Le autorità sanitarie del Nord Reno-Westfalia (Ovest della Germania) hanno scoperto tracce del batterio killer su campioni di germogli di legumi. Si tratta della prima conferma ufficiale del possibile 'colpevole'. Per le autorità federali, che oggi hanno chiuso l'azienda tedesca sospettata, se l'esito verrà confermato dalle analisi dell'Istituto federale BFR, "sarebbe una svolta". Intanto il bilancio delle vittime è salito a 33, di cui 32 in Germania, e i casi di contagio nel mondo a 3.092”.
Fino ad oggi si è scritto molto su questo insolito ceppo di Escherichia coli O104, e molte ipotesi sono state fatte sulle possibili fonti d’origine.
Una cosa è certa: in Italia non è stato rilevato nessun caso di contagio e di malattia legato a questo ceppo di E.coli.
Noi italiani abbiamo abitudini alimentari differenti dalla Germania. Soprattutto abbiamo un sistema di prevenzione e controllo di eccellenza sugli alimenti.
Il Servizio Sanitario Nazionale si coordina con gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali: un importante strumento operativo di prevenzione.
Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia costituiscono una struttura sanitaria integrata, unica in Europa e nel mondo, in grado di assicurare una rete di servizi per verificare la salubrità degli alimenti e dell’ambiente, per la salvaguardia della salute dell’uomo.
Il Ministero della Salute (Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione) svolge la funzione di raccordo e coordinamento delle attività degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
Un sistema che indaga quotidianamente per capire come migliorare le buone pratiche di allevamento e agronomiche ed intervenire in caso di allerta sanitaria.
Una rete di comunicazione efficace e ben definita è fondamentale in caso di allerta sanitaria, perché bisogna affrontare un problema a volte sconosciuto lottando contro il tempo.
A conferma dell'efficenza del sistema, il Laboratorio europeo di riferimento per l’Escherichia coli in campo veterinario è presso l’Istituto Superiore di Sanità, diretto da Alfredo Caprioli:
"Il metodo che abbiamo elaborato - ha spiegato Alfredo Caprioli- è un metodo di eccellenza, in quanto riesce, tramite la PCR, a stabilire entro 24 ore se un alimento è negativo (ovvero se in esso non vi sono tracce del batterio incriminato), entro 30 ore (un tempo record) se esso è positivo. In tal caso si rinvia alle analisi di conferma".
Di certo la comunicazione rapida è mancata in Germania. Il ritardo di un mese dal primo caso all’allerta sanitaria ha rallentato e forse complicato la ricerca delle cause.
Ma la comunicazione è importante anche verso i cittadini, perché devono essere informati immediatamente in modo semplice e corretto su cosa fare e come comportarsi per salvaguardare la salute.
I germi e i batteri sono in continua evoluzione, ma una cosa è certa: frutta e verdura lavati abbondantemente con acqua e la giusta cottura del cibo sono i sistemi più sicuri per prevenire il contagio.
Ecco perché sui giornali si dovrebbe leggere:
“Qualunque sia la causa di questa nuova malattia, quando mangiamo frutta e verdura ricordiamoci di lavarla abbondantemente con acqua. Cuociamo le verdure e sbucciamo la frutta se possibile”.
Con l'obiettivo di ottenere un giornalismo sempre più informato si è svolto il 10 Giugno un incontro con i dirigenti dell’ Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Ordine dei Giornalisti del Veneto e Argav.
Il dr. Marangon Stefano, il prof. Igino Andrighetto, il dr. Giorgio Cester e la dr.ssa Gabriella Conedera hanno confermato come il sistema Italiano di controllo sugli alimenti funziona ed è una garanzia per la sicurezza alimentare.
Una comunicazione corretta verso i cittadini evita inutili allarmismi e danni ingenti ad agricoltori e allevatori.
I dati certi:
Ma allora cosa deve fare il cittadino?
Non cambiare le sue abitudini alimentari. Continuare a mangiare verdura. È importante lavare abbondantemente solo con acqua tutte le verdure, ed eventualmente cuocerle. Lavare anche le verdure che riportano la dicitura “già lavate”, perché il lavaggio industriale non le rende “antisettiche”.
Per approfondire
ISS, Istituto Superiore di Sanità
Ministero della Salute-Sicurezza Alimentare
Monitoraggio Sindrome emolitica Uremica
Silvia Caruso, Chimico Farmaceutico
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