SODA E FOTONI
Molti di voi ricorderanno di aver visto almeno una volta la classica confezione di carbonato di sodio Solvay ed altri ancora di aver sentito parlare a proposito della meccanica quantistica delle conferenze di Solvay, ma quanti si saranno chiesti il perché di questa coincidenza.
Ernest Solvay è stato un chimico, imprenditore, nonché filantropo, vissuto in Belgio tra il 1838 ed il 1922. Fin da giovane si appassionò alla chimica, tuttavia una forte pleurite lo costrinse a rinunciare all’idea di frequentare l’Università. Per tale motivo all’età di 21, anni insieme al fratello Alfred, iniziò a lavorare presso l’industria chimica dello zio.
Il giovane Ernest ideò, tra le altre cose, vari metodi per la purificazione dei gas ma ciò che lo rese noto fu lo sviluppo del metodo per la produzione industriale di carbonato sodico. Il cosiddetto “processo Solvay” consente la produzione di carbonato di sodio a partire da carbonato di calcio, cloruro di sodio e ammoniaca e proprio nell'ammoniaca sta l'eccezionalità del processo, infatti quest’ultima viene completamente riciclata durante la reazione, il cloruro di sodio ed il carbonato di calcio sono consumati ed il solo prodotto di scarto è il cloruro di calcio. Tale processo rappresentò un notevole avanzamento dal punto di vista ambientale rispetto al metodo di produzione Leblanc che era stato usato fino ad allora. Infatti la reazione di Leblanc porta alla generazione di sottoprodotti altamente tossici ed inquinanti, quali acido cloridrico e solfuro di calcio.
Purtroppo Solvay non visse abbastanza per poter assistere a quella che è stata definita la più famosa delle Conferenze Solvay, organizzata a Bruxelles nel 1927. In quella sede si riunirono intorno al tema “Neutroni e Fotoni” coloro che sarebbero diventati i padri della fisica quantistica. A distanza di 84 anni e riflettendo sull’impatto rivoluzionario che le idee di questi scienziati hanno avuto sullo sviluppo della fisica moderna e contemporanea, non è assolutamente fuori luogo affermare che l'istituzione della conferenza di Solvay è stata la più grande opportunità della storia di riunire sotto un unico tetto i maggiori scienziati del mondo. Dei 29 partecipanti ben 17 avevano vinto o avrebbero successivamente vinto il premio Nobel. Tra questi da sola Marie Curie ne vinse due: uno per la fisica nel 1903 e un per la chimica nel 1911.
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