SOPRAVVIVERE A UN PROIETTILE NEL CRANIO
La deputata democratica è stata colpita alla testa mentre dava le spalle al giovane armato di una pistola: il proiettile le ha passato il cranio da parte a parte ma ha attraversato soltanto un emisfero del cervello, limitandone quindi i danni.
"La Stragrande maggioranza dei pazienti con un infortunio simile entra in uno stato vegetativo" conferma il Dr. Rhee - "Ma in questo caso sono ottimista".
L'emisfero sinistro controlla la forza del lato destro e anche la capacità di parlare e capire i discorsi: la Giffords ha da subito dato segni di ripresa, dato che è stata in grado di comprendere comandi semplici (come muovere le dita, farsi capire a gesti e far capire che capiva quello che le veniva detto), anche prima dell'intervento chirurgico."La Stragrande maggioranza dei pazienti con un infortunio simile entra in uno stato vegetativo" conferma il Dr. Rhee - "Ma in questo caso sono ottimista".
"Penso che ci vorrà tempo per la riabilitazione, e davvero non posso dire quanto, ma rimango molto ottimista".
Ma come è possibile, ci si interroga, sopravvivere nonostante un proiettile devastante ti abbia attraversato il cervello da parte a parte?
Casi del genere, per quanto siano piuttosto rari, sono già stati documentati in passato.
Il caso più celebre è quello di Phineas P. Gage, un capocantiere statunitense addetto alla costruzione di ferrovie. È conosciuto per essere diventato uno dei casi di studio più famosi in neurologia (citato come "American Crowbar Case"), a causa di un incidente che avvenne nel pomeriggio del 13 settembre 1848 vicino alla città di Cavendish, nel Vermont.
Il lavoro non era complicato e Gage lo eseguiva sempre nello stesso modo: bisognava praticare un foro nella roccia e riempirlo di polvere da sparo. Poi sistemare la miccia sopra la polvere. Perché l'esplosivo sbriciolasse la roccia occorreva ricoprire la polvere di uno strato compatto di sabbia che andava premuto con una sbarra di ferro. Verso le 16.30 Gage preparò un'altra carica e non appena battè la sbarra di ferro contro l'esplosivo, un'esplosione squarciò l'aria-
Gli altri uomini della squadra accorsero e trovarono il corpo di Gage che giaceva, scaraventato a terra, in una posa scomposta. Ammutoliti dall'orrore videro il sangue uscire copioso da due grandi fori, uno in corrispondenza della guancia sinistra e l'altro in cima alla testa. L'asta di ferro, dopo avergli trapassato il cervello e le ossa del cranio, giaceva lì accanto.
Ma Gage non era morto. Era stordito ma cosciente! Dapprima il suo corpo fu scosso da contrazioni convulse ma nel giro di alcuni minuti Gage si levò a sedere e parlò agli uomini che stavano preparando un carretto per trasportarlo a Cavendish, dove avrebbe potuto essere curato. All'arrivo nella cittadina salutò il dottore con grande tranquillità: "Dottore, ecco un bel po' di lavoro per lei".
Il medico, il dott. John Harlow, arrestò l'emorragia e suturò le ferite, usando disinfettanti in abbondanza per attenuare le possibilità di una infezione. Due mesi più tardi Gage fu dichiarato guarito.
In basso, Phineas Gage col ferro in mano.
Gage sopravvisse ma la sua personalità cambiò drasticamente. Prima dell'incidente Gage era stato un cittadino esemplare, lavoratore infaticabile ed energico, una persona di grande razionalità che sapeva gestire con accortezza le sue faccende private e le proprie finanze. Dopo l'incidente divenne impaziente e rude, facile alla rabbia e agli accessi d'ira, amplificate da gesti sgarbati e irriverenti. Incapace di seguire un piano di azione coerente, ben presto fu licenziato dall'impresa ferroviaria per cui lavorava.
Oltre un secolo dopo, nel 1994, Hannah Damasio e i suoi collaboratori alla University of Iowa si sono serviti delle moderne tecniche di brain imaging per ricostruire la lesione di Gage. La sbarra doveva avere oltrepassato la corteccia frontale, risparmiando le aree premotoria e motoria dal momento che, come risulta dai documenti, Gage non aveva sofferto di problemi motori evidenti. La sbarra distrusse le parti ventromediali delle regioni più anteriori della corteccia frontale, in entrambi gli emisferi.
Sicuramente il caso di Phineas Gage rimane uno dei più incredibili mai occorsi nella storia della neurologia e può mostrare quanto sia possibile superare eventi traumatici di questo tipo.
Purtroppo la storia di Gage insegna anche quanto un evento neurologico possa causare un drammatico cambiamento della personalità. Sebbene non mostrasse alcun danno evidente delle capacità intellettive, percettive e motorie, Gage non riusciva più a valutare in modo appropriato l'importanza degli eventi e a regolare di conseguenza le proprie risposte emotive.
Tuttavia il trauma di Cage era dal punto di vista puramente quantitativo ben più grave di quello occorso a Gabrielle Giffords. E ci auguriamo, dunque, che quest'ultima possa attraversare con minori strascichi possibili questa tragica videnda.
CHI È GABRIELLE GIFFORD
Gabrielle Giffords, 40 anni, è una deputata americana, sposata con l'astronauta della Nasa Mark E. Kelly, di 46 anni.
Kelly è il comandante della missione dello shuttle Sts 134, il cui lancio è previsto nel prossimo mese di aprile e della quale fa parte l'astronauta italiano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Roberto Vittori.
Kelly è il comandante della missione dello shuttle Sts 134, il cui lancio è previsto nel prossimo mese di aprile e della quale fa parte l'astronauta italiano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Roberto Vittori.
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