LA CALAMITA IRRIVERENTE
Una delle cose che mi dà più piacere, nel tempo libero, è leggere gli scambi epistolari tra grandi scienziati del passato e gente comune. Da questi documenti si percepisce molto di più della condizione umana di tanti trattati di psicologia. E molto ancora di più della grandezza ma anche dell'umanità di certi personaggi.
E' quanto emerge da una lettera inviata da un professore di fisica delle scuole superiori al grande Premio Nobel Richard Feynman, che merita più di una riflessione. Consapevole dei propri difetti, Feynman era infatti indulgente in modo ammirevole con i difetti altrui, e spesso si prendeva la briga di rispondere a scienziati dilettanti e perfino a tipi stravaganti, se solo le loro richieste gli sembravano originate da motivazioni sincere.
Ecco quello che Michael H. Hart scrisse il 25 marzo 1980 allo scienziato.
Caro Prof. Feynman,
una mattina, lo scorso autunno, mentre facevo lezione sull'elettromagnetismo, mostrai agli studenti la formula:
Osservai (come fa la maggiorparte dei testi) che poiché, in base a questa formula, è sempre perpendicolare a ne segue che le forze magnetiche non compiono mai alcun lavoro.
Qualche giorno dopo, in laboratorio, sollevai una barretta di ferro con una calamita. (La barretta era posata sul tavolo, e la tenevo ferma con le dita mentre posizionavo la calamita sopra di essa).
Uno studente (chiaramente non abbastanza brillante per interpretare il testo correttamente) mi chiese come mai, se i magneti non possono compiere lavoro, la calamita fosse in grado di sollevare il pezzo di ferro. Che domanda stupida! La spiegazione corretta dell'apparente contraddizione, dal mio punto di vista, era ovvia. Tuttavia sul momento non riuscii a trovare le parole adatte per spiegarla in modo che fosse chiara anche a uno studente ottuso come quello (è deprimente vedere come si sia abbassato il livello degli studenti liceali, negli ultimi anni).
Le sarei grato se mi potesse consigliare un modo per spiegare la cosa.
Cordiali saluti
Michael H.Hart
Professore associato.
Nota finale. Feynman rispose circa 6 mesi dopo al docente di fisica, facendo terminare la sua lettera nel modo seguente:
"Le domande semplici con risposte complicate sono sempre fatte da studenti ottusi. Solo gli studenti intelligenti hanno imparato a fare domande complicate che ammettono risposte semplici, come ben sanno gli insegnanti (e solo gli insegnanti pensano che esistano domande semplici con risposte semplici)".
Cordialmente
Richard P. Feynman
.
Post a Comment