Laconico e struggente il messaggio di Niccolò su
Facebook: comunicando la scomparsa della figlia Olivia, di solo 2 anni, uccisa dalla
meningite:
"Amici... Vi sto per scrivere quello che non avrei mai voluto scrivere. Questa notte una sepsi meningococcica fulminante ha portato via nostra figlia Olivia, Lulùbella per chi l'ha conosciuta e amata, il dolore devastante che mi attanaglia la gola è la conseguenza dell'esperienza più inaccettabile orrida ingiusta e innaturale che un essere umano può vivere".
Chi scrive questa frase è
Niccolò Fabi, cantautore italiano [*].
Come è possibile che ancora oggi si possa morire di meningite? E cosa è questa patologia?
La meningite è una malattia infiammatoria delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello (encefalo) e il midollo spinale: rispettivamente la pia madre ed aracnoide e il liquido cerebro-spinale (liquor).
Il fatto di non poter salvare la vita colpita da questa forma di patologia è legato in parte alla velocità di propagazione: dall’insorgenza dei sintomi allo shock e alla morte possono passare poche ore. Tuttavia più precocemente viene identificata e curata, più alta è la possibilità di una remis
sione pronta e senza conseguenze permanenti.
Generalmente l’organismo si difende piuttosto bene dagli agenti infettivi; se questi però riescono a superare le difese e a penetrare in profondità, proliferano nel liquido cerebrospinale dando il via a un processo infiammatorio. In questo caso, l'individuo che è stato esposto al contagio può sviluppare la malattia nell’arco di due-dieci giorni.
La causa della patologia deriva da un azione infettiva (batteri, virus, miceti, parassiti) oppure un agente chimico o fisico, anche se esistono cause più complesse, come la conseguenza di malattie autoimmuni.
Purtroppo sono
i bambini sotto i 5 anni ad essere maggiormente colpiti da meningiti batteriche. Tuttavia possono venire colpite anche altre fasce di età che variano a seconda dell'agente infettivo.
Le forme da meningococco interessano, per esempio, oltre i bambini, anche gli adolescenti e i giovani adulti, mentre le meningiti da pneumococco colpiscono soprattutto gli anziani
La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio: ecco perché è importante isolare il paziente mentre si somministra la cura.
La cosa che può destare curiosità è che uno dei bacilli che causano la malattia, il Neisseria meningitidis (meningococco), è un nostro ospite frequente delle prime vie respiratorie. Dunque normalmente non causa alcun danno,.
E' noto che infatti fino al 30% della popolazione sana alberga meningococchi nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo, e questa presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi.
Gli altri agenti infettivi sono lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco), che dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite e lo Haemophilus influenzae tipo b (emofilo o Hib) che fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni.
Con l’introduzione della vaccinazione i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo, mentre per quanto riguarda la meningite batterica, la terapia più adeguata risulta essere quella antibiotica.
Infine è molto importante anche sottoporre a
profilassi le persone che sono state a stretto contatto col malato di meningite pneumococcica (e da Haemophilus nei bambini) mentre tutte le altre forme non sono contagiose.
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[*] Niccolò Fabi, cantautore, è laureato in
filologia romanza, la scienza che studia i testi in lingue neolatine.
PER APPROFONDIRE
Primario Emerito di Pediatria e Neonatologia,
specialista in Pediatria, Neuropsichiatria Infantile e Malattie Infettive
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