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LA MAGIA DELLE LANTERNE ALLA REGGIA DI VENARIA: "LE MACCHINE DELLA MERAVIGLIA"

La Reggia di Venaria rende omaggio alle origini del cinema con la mostra "Le Macchine della Meraviglia. Lanterne magiche e film dipinto, 400 anni di cinema", che apre al pubblico domani fino al 7 novembre.

Grazie al lavoro del presidente della Cine'matheque francaise Serge Toubiana, del presidente del Museo del Cinema Alessandro Casazza, del direttore del consorzio di valorizzazione culturale La Venaria Reale Alberto Vanelli e dei curatori della mostra Laurent Cannoni e Donata Pesenti Compagnoni, è stato possibile ieri per noi di Gravità Zero percorrere le diverse stanze che compongono una mostra tematica sulle lanterne magiche e sui loro legami con il cinema, dal muto all'avanguardia, e con le esperienze legate all'arte contemporanea.


La Reggia di Venaria con i suoi giardini


E'' stata proprio la dr.ssa Donata Pesenti Campagnoni ad accompagnarci nelle sale della mostra, con grande presenza e competenza, illustrando quelli che erano considerati fenomeni strabilianti per i nostri avi, con la differenza che non tutti allora potevano permettersi di assistere a questi spettacoli: erano strumenti rari e costosi, che solo ricche famiglie potevano possedere.

Coprodotta insieme al Museo Nazionale del Cinema e alla Cinémathèque française, la mostra ci ha mostrato le più belle collezioni di vetri dipinti usati dai progenitori del cinema per proiettare immagini in movimento con un dispositivo che ancora oggi affascina anche i cineasti più esperti: la lanterna magica.

Non solo la vita quotidiana, i viaggi, gli spettacoli, la religione, le leggende, l'arte ma anche la divulgazione scientifica illustrate in dieci aree che presentano parte della collezione degli oltre otto mila vetri del Settecento e dell'Ottocento, accanto a film di illustri cineasti (da Me'lie's a Fellini) e a installazioni di importanti artisti d'oggi (Saul Bass ha ripensato con un'installazione video l'idea del cromatropio, Bill Viola con un trittico video ha ripreso il lavoro di Le Burn).

SCIENZA E INSEGNAMENTO



Si legge in uno degli allestimenti che:

Mentre tutti gli ambulanti diffondono la lanterna magica per le strade e le piazze di tutta Europa, alcuni illustri scienziati tentano di riportare sulla retta via questa macchina ottica indisciplinata e destinata, secondo la loro concezione, a scopi puramente scientifici, tutt'al più pratici. La "lanterna megalografica" è così utilizzata per proiettare "animaletti piccolissimi" (e vivi) o per mostrare l'ora di notte. Durante gli anni dell'illuminismo, entra nei Gabinetti di Fisica e nelle aule per attrarre gli studenti con il suo insegnamento quasi ipnotico. Ma è soprattutto nell'Ottocento positivista che la lanterna magica si afferma come macchina in grado di "istruire divertendo e divertire istruendo", in risposta a un esigenza della società dell'epoca che accoglie con entusiasmo le "conferenze leggermente istruttive ma comunque sempre divertenti" proposte da prestigiose istituzioni come la Royal Polytechnic di Londra. Si tratta qualsiasi tema: la storia, la geologia, il mondo animale e vegetale, la botanica. Ma l'astronomia sembra avere il ruolo centrale: le immagini con eclissi di Sole e di Luna, movimento dei pianeti, costellazioni e asteroidi popolano le proiezioni luminose e diffondono la conoscenza dei corpi celesti.

Immaginary View of th Earth as Seen from the Moon, vetro dipinto a mano, Londra, Carpenter e Westley, 1849


Il catalogo edito da Il Castoro ha la prefazione di Francis Ford Coppola, appassionato collezionista di lanterne magiche

Già allestita con successo a Parigi negli scorsi mesi - ma in forma diversa e in gran parte con altri materiali - presenta in un suggestivo allestimento in quindici stanze più di 600 opere, la metà delle quali provenienti dalle raccolte della Mole Antonelliana.

La lanterna magica - inventata alla metà del Seicento, probabilmente dell'astronomo olandese Christian Huygens - si diffuse rapidamente nei secoli successivi. Oggi testimonia la nascita della moderna visione, fu infatti antesignana nel campo dell'ottica, degli effetti speciali, delle sovrimpressioni. Un'arte che permette forse per la prima volta di rendere visibili, "mettere in luce" i fantasmi interiori.

Lo fa nel vero senso della parola quando, a fine Settecento, nasce la "fantasmagoria", con la proiezione sulle pareti appunto di fantasmi, di morti e diavoli. A volte i fantasmi erano erotici, ecco allora, e siamo nel 1830, una vera e propria lezione di arte amatoria, in una stampa pieghevole "a soggetto pornografico".

Non è un caso che la lanterna magica e le sue proiezioni abbiano influenzato il cinema muto e delle origini - dai fratelli Lumiére, a Meliès, Zecca e Segundo de Chomon - per affascinare poi registi come Truffaut, Bergman e Fellini. In mostra non mancano i collegamenti con il cinema sperimentale e con artisti contemporanei che si sono ispirati a quelle immagini, da Antony McCall a Ugo Nespolo, da Norman McLaren a Bill Viola.

Una mostra insomma godibile e intrigante, che prevede spettacoli e animazioni, visite guidate e laboratori.


LE MACCHINE DELLA MERAVIGLIA.
LANTERNE MAGICHE E FILM DIPINTO, 400 ANNI DI CINEMA

Le Sale delle Arti, Piani Alti della Reggia, Venaria Reale
22 luglio - 7 novembre 2010
A cura di Laurent Mannoni e Donata Pesenti Campagnoni
Una produzione La Venaria Reale, Museo Nazionale del Cinema e Cinémathèque française

Informazioni:



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