CUOCERE I CIBI E' SBAGLIATO? QUANDO L'ERRORE CORRE SUL WEB
Ringraziamo tutti i lettori che ci hanno scritto via email, che hanno inserito commenti e che ci stanno segnalando fallacie contenute nei brani di letteratura o sui quotidiani. Pubblicheremo questi esempi mano a mano che affronteremo gli argomenti.
Ciao Claudio,
molto interessante la serie di articoli sulle fallacie de(gl)i (s)ragionamenti. Come al solito, il problema grosso è che chi più avrebbe bisogno di leggere questi post, molto spesso farebbe fatica a seguirne il filo.
Venendo a noi, tempo fa, spulciando tra le assurdità degli alternativi, ho incontrato questo articolo: "Cibo cotto, cibo morto. La cottura distrugge le proprietà curative dei cibi".
Che contiene una fallacia che tecnicamente si chiama "cum hoc ergo propter hoc" (insieme a questo, quindi a causa di questo). Verso la fine dell'articolo (prima della penultima citazione), trovi questa frase:
"Vi sono 700 mila [*] forme di vita animale: nessuna tranne l’uomo mangia cibo cotto. L’uomo è la sola specie ad essere malata"
che viene usata per dedurre che "quindi i cibi cotti sono la causa delle malattie"
Innanzi tutto non è vero che gli animali non si ammalano. Ma anche facendo finta che sia vero, questa affermazione, analizzata, contiene due fallacie:
1. Gli animali non mangiano cibi cotti (vero)
2. Gli animali non si ammalano (falso, ma facciamo finta anche che sia vero)
3. Quindi gli animali non si ammalano perché non mangiano cibi cotti (falso!)
1. Gli uomini mangiano cibi cotti (vero)
2. Gli uomini si ammalano (vero)
3. Quindi i cibi cotti fanno ammalare l'uomo (falso!)
Certo, la cottura può ridurre il valore nutritivo di alcuni alimenti, ed è noto che le "bruciature" sono cancerogene, ma da ciò a dire che le malattie umane sono causate dalla cottura dei cibi...ce ne passaEnrico Campanelli
Aggiornamento di Enrico Campanelli - ore 19,30
A completamento della descrizione "tecnica" del tipo di fallacia, forse vale la pena sottolineare che la regola è la seguente: se due fatti sono entrambi e contemporaneamente veri, questo non significa necessariamente che uno sia la causa dell'altro. Il cum hoc ergo propter hoc è citato su wikipedia alla voce sofisma, sezione "Le fallacie aristoteliche", come caso particolare di non sequitur.
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