MARS 500 ... GO!
Il 3 giugno è iniziata la simulazione di un intero viaggio su Marte: andata, permanenza e ritorno. L'intera simulazione ha la durata complessiva di 520 giorni e rappresenta la più lunga simulazione della storia.
Sponsorizzata sia dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che da quella Italiana (ASI), l'intera simulazione è svolta operativamente presso l’IBMP (Institute for BioMedical Problems) di Mosca, il programma rappresenta uno storico passo avanti nel percorso che farà giungere tra qualche decennio l’Uomo su Marte.
Nonostante le strutture che simulano l'astronave, il modulo di discesa e l'habitat marziano siano sulla Terra, gli astronauti esclusi i rischi di un viaggio su Marte, affronteranno tutte le condizioni psicologiche, biologiche e fisiologiche di un reale viaggio nello spazio: l'isolamento, l'habitat ridotto, la necessità di alimentarsi e di creare un ritmo biologico. L'esperimento ha lo scopo di riprodurre in modo quanto più fedele le condizioni fisiche, psicologiche e biologiche che gli astronauti incontreranno durante tutto il periodo della missione.
Tra le università che partecipano alla spedizione "virtuale" c'è anche l'Università della Tuscia con un gruppo di esoagrobiologi diretti dal Prof. Francesco Canganella ordinario di microbiologia. Abbiamo sentito il professor Canganella:
Professore questa non è la prima volta che si effettua una simulazione di un viaggio su Marte?
No in effetti nel 2009 abbiamo già fatto la simulazione di una fase della missione durata 105 giorni, ora però siamo finalmente alla prima simulazione vera e propria di un'intera missione su Marte. La sua durata, 520 giorni, è appunto il tempo necessario con le tecnologie ad oggi teoricamente disponibili per arrivare sul suolo marziano, effettuare alcune operazioni di superficie e tornare sulla Terra.
No in effetti nel 2009 abbiamo già fatto la simulazione di una fase della missione durata 105 giorni, ora però siamo finalmente alla prima simulazione vera e propria di un'intera missione su Marte. La sua durata, 520 giorni, è appunto il tempo necessario con le tecnologie ad oggi teoricamente disponibili per arrivare sul suolo marziano, effettuare alcune operazioni di superficie e tornare sulla Terra.
Da quanti moduli sono composte le strutture del simulatore e quanti sono gli "astronauti" che partecipano alla simulazione?
Proprio oggi a Mosca (2 giugno 2010) si è svolta la disinfezione dei moduli e di tutto ciò che contengono in vista dell’inizio della missione che avrà luogo domani e vedrà coinvolti 6 scienziati che vivranno completamente isolati all’interno della struttura. Il simulatore è suddiviso in quattro differenti moduli specializzati: Habitable, Medical e Utility, il simulatore di orbita e atterraggio che simulano l'astronave e il simulatore della superficie marziana, su cui gli “astronauti” potranno scendere dopo ben 250 giorni di “viaggio”. L’equipaggio è composto da uno scienziato italo-colombiano, un francese, 1 cinese e 3 russi, e vivrà come già fanno gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Proprio oggi a Mosca (2 giugno 2010) si è svolta la disinfezione dei moduli e di tutto ciò che contengono in vista dell’inizio della missione che avrà luogo domani e vedrà coinvolti 6 scienziati che vivranno completamente isolati all’interno della struttura. Il simulatore è suddiviso in quattro differenti moduli specializzati: Habitable, Medical e Utility, il simulatore di orbita e atterraggio che simulano l'astronave e il simulatore della superficie marziana, su cui gli “astronauti” potranno scendere dopo ben 250 giorni di “viaggio”. L’equipaggio è composto da uno scienziato italo-colombiano, un francese, 1 cinese e 3 russi, e vivrà come già fanno gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Professore, quali operazioni l'equipaggio dovrà compiere a bordo del simulatore?
In generale l'equipaggio dovrà compiere tutte quelle operazioni che devono essere compiute in una missione vera: mantenimento dei moduli, attività di esercizio fisico alternate ad ore di riposo, esperimenti scientifici ed esercitazioni. Nel loro caso però verranno simulate anche tutte le fasi di una reale missione su Marte: il viaggio, l’orbita attorno al pianeta rosso, l’atterraggio, le operazioni di superficie e infine il ritorno sulla Terra.
In realtà gli esperimenti non sono simulati ma sono reali. Per preparare gli esperimenti da inserire nel programma sono state messe insieme competenze che spaziano, è proprio il caso di dirlo, dalla fisica alla chimica, dall’ingegneria (elettronica, meccanica, dei materiali, ecc.) fino alla biologia (botanica, zoologia, microbiologia, ecc.) e all’ecologia, per arrivare alla medicina ed alla psicologia. Dopo mesi di lavoro, bandi e selezioni internazionali sono stati identificati e messi a punto 105 progetti sperimentali specifici, tra cui, oltre a quelli esclusivamente russi, dodici portati avanti in collaborazione con scienziati europei selezionati dall’ESA.
Oltre alla presenza sua e del suo team, qual è il ruolo dell'Italia in questo programma di ricerca?
L’Italia ha un ruolo importante perché partecipa a questo importante appuntamento per una parte significativa dei progetti selezionati. Tra di essi il progetto MICHA (MIcrobiological monitoring in Confined HAbitat) è particolarmente incentrato sulla salute e la sicurezza degli astronauti, poiché si occupa sia di biocontaminazione ambientale con l’esperimento BIOFILM, che di nutrizione e salute dell’uomo nello spazio con l’esperimento LIFEPLUS.
Grazie professore, ci terremo in contatto per aggiornare i lettori sui progressi della simulazione e sui primi risultati degli esperimenti.
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