LA RETE PREMIA IPAZIA: NEI CINEMA CON AGORA
Di Silvia Ronchey, si può leggere Ipazia: quando Talebani erano i cristiani, pubblicato il 14 aprile su La Stampa.
Alessandro Zaccuri su Avvenire, 14 aprile 2010, Una strana Ipazia illuminista
A confronto sul tema Luciano Canfora (sul Corriere della sera) e Davide Rondoni (su Avvenire). Ipazia, il coraggio della filosofia di Luciano Canfora, e L’Ipazia di Luzi e quella dell’ideologia di Davide Rondoni.
Roberta De Monticelli su Repubblica, 9 aprile 2010: Ipazia, la donna che sfidò la Chiesa
"Ipazia viene attaccata pubblicamente dal capo dei cristiani con l’accusa anacronistica di stregoneria e fa una morte atroce squartata viva: parti del suo corpo vennero messe in mostra in città, come mònito per gli scienziati della ragione e per gli infedeli "
Più che di Ipazia, Agorà parla di un’epoca in cui le religioni si combattono con violenza per assicurarsi il dominio sulle menti dei semplici. Ipazia non era una donna semplice. Vedere il film significa aiutarla, ancora oggi, nella sua lotta per la ragione.
...è stato tagliato dallo stesso regista di venti minuti rispetto alla versione passata sulla Croisette. Così le «lezioni» di Ipazia si alleggeriscono, ma soprattutto ne risente la sequenza dove i parabolani massacrano a colpi di pietra un gruppo di ebrei riuniti in una cerimonia festosa. La spedizione punitiva ebraica risulta così sproporzionata (Amenabar ha seguito qualche suggerimento dall'alto?).
Celebrata lungo i secoli come un’eroina del libero pensiero, Ipazia era una filosofa e scienziata attiva ad Alessandria nel IV secolo dopo Cristo. Brutto posto, e brutto momento, per il libero pensiero.
"ci hanno provato. hanno provato un’altra volta ad uccidere ipazia. ma questa volta non ce l’hanno fatta".
"Una donna dalla straordinaria bellezza e curiosità, fondatrice di una palestra per le menti che come primo comandamento aveva la libertà di pensiero, quel tesoro spesso irraggiungibile e periodicamente messo a repentaglio da numerosi poteri, che ad esempio Giulio Giorello ha definito come «l’aria in cui respiriamo tutti, che non può essere sequestrata né da una religione né da un’ideologia». Ipazia precedette Giordano Bruno e tracciò addirittura uno schema meccanico dell’ellisse, giungendo al bagaglio di cognizioni kepleriane".
è un lavoro che merita d’essere visto, innanzitutto per le indubbie notevoli qualità esteriori: bellissima ricostruzione, fotografia smagliante, scene di massa ottimamente orchestrate e riprese (la sequenza dell’assalto alla Biblioteca è una delle più belle che il grande schermo ci abbia mostrato negli ultimi tempi), cast diretto mirabilmente… Ma è degno d’attenzione soprattutto per la sua denuncia contro ogni forma di intolleranza e di fanatismo. Non un semplice kolossal, ma un film attualissimo che induce noi occidentali a un profondo esame di coscienza. Un film che suscita salutari polemiche e riflessioni, che non può non scuotere e porci tanti interrogativi sulla nostra storia e sul nostro presente.
Scarica l’articolo in formato Pdf: Ipazia martire pagana e forse escort del sapere.
Di Luciano Canfora, si può vedere il video girato durante l’incontro-dibattito su Ipazia - Una donna per la libertà, la scienza, contro ogni fanatismo svolto presso la Treccani di Roma. Altri video dei relatori intervenuti: Giulio Giorello, Silvia Ronchey, Carlo Ossola, Gabriella Caramore.
Sulla figura storica di Ipazia d’Alessandria e sulla sua ricezione dall’epoca tardoantica a oggi, un accurato contributo di Silvia Ronchey, docente di Civiltà bizantina all’Università di Siena, scaricabile in formato Pdf da www.imperobizantino.it.
Una rassegna stampa aggiornata è disponibile anche a cura del sito La voce di fiore.
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