LHC: PICCOLI INTOPPI, MA LA RICERCA CONTINUA
Foto © CERN
Emozioni continue al Cern, e non sempre sono buone notizie.
Una cosa da ricordare ai nostri politici: un paese che investa in ricerca ci guadagna sempre!
Emozioni continue al Cern, e non sempre sono buone notizie.
Dopo l'esultanza di due giorni fa che lo ha portato ad essere l'acceleratore con la più alta energia al mondo, il Large Hadron Collider è stato chiuso temporaneamente oggi alle 1:23 (ora di Ginevra), quando un problema a un cavo ha causato un guasto nella rete di alimentazione a 18 chilovolt.
C'è da dire che le interruzioni di corrente sono un lavoro di routine e tutto ciò non ha causato problemi. Il corto circuito ha colpito soprattutto la sezione del sito del CERN di Meyrin, in Svizzera, che ospita gli iniettori e il principale centro di calcolo, ma non la criogenia LHC. Un guasto ben più grave era successo a settembre dell'anno scorso quando 100 metri di condotto erano stati letteralmente invasi da un'onda di "Tsunami" di liquido refrigerato a -270°C.
Intanto The Guardian spiega oggi come la ricerca scientifica di frontiera porti delle ricadute sia nel breve che nel lungo termine sia economiche che in termini di spin off (vantaggi di tipo medico, tecnologico, sociale) di gran lunga più importanti degli investimenti che vengono stanziati per la costruzione di tali laboratori.
Un esempio? Per ogni dollaro di investimento nelle missioni Apollo (quelle del viaggio sulla Luna per intenderci) ci sono stati 14 dollari di ritorno all'economia del paese che li aveva stanziati. Senza contare che la maggior parte delle tecnologie che noi oggi utilizziamo comunemente derivano dalla ricerca di frontiera: dal GPS satellitare, alla PET (Tomografia Assiale di Positroni), al Web, nato proprio nei laboratori del CERN dalla mente dei ricercatori Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, 20 anni fa.
Intanto The Guardian spiega oggi come la ricerca scientifica di frontiera porti delle ricadute sia nel breve che nel lungo termine sia economiche che in termini di spin off (vantaggi di tipo medico, tecnologico, sociale) di gran lunga più importanti degli investimenti che vengono stanziati per la costruzione di tali laboratori.
Un esempio? Per ogni dollaro di investimento nelle missioni Apollo (quelle del viaggio sulla Luna per intenderci) ci sono stati 14 dollari di ritorno all'economia del paese che li aveva stanziati. Senza contare che la maggior parte delle tecnologie che noi oggi utilizziamo comunemente derivano dalla ricerca di frontiera: dal GPS satellitare, alla PET (Tomografia Assiale di Positroni), al Web, nato proprio nei laboratori del CERN dalla mente dei ricercatori Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, 20 anni fa.
Una cosa da ricordare ai nostri politici: un paese che investa in ricerca ci guadagna sempre!
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