FUTURE OF SCIENCE: THE DNA REVOLUTION
‘The Dna Revolution’ è il tema della Quinta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza (Venezia, 20-22 settembre).
Il programma di conferenze ‘The future of Science’ è il più importante appuntamento internazionale in Italia sui temi più complessi che riguardano il rapporto scienza e società. Per questo nel 2009 le tre Fondazioni promotrici hanno scelto la decodifica del Dna, anticipando il suo decimo anniversario nel 2010. L’identificazione di tutti i geni che compongono la famosa molecola a doppia elica (scoperta appunto da Watson e Crick negli anni Cinquanta ) fu conclusa, per primo, da Craig Venter nel 2000, causando una delle più importanti rivoluzioni nella storia recente del pensiero umano. In tutto il mondo si stanno valutando i primi risultati a dieci anni, che la Conferenza di Venezia anticipa. Nei tre giorni sull’isola di San Giorgio verrà infatti analizzato l’impatto della rivoluzione del Dna sulle biotecnologie; sulla comprensione dell’evoluzione degli esseri viventi; sulla protezione della salute e la lotta alle principali malattie, come il cancro, con un seminario specifico organizzato dall’AIRC; sull’agricoltura e la gestione delle risorse biologiche e sulle nuove questioni bioetiche che le conoscenze genetiche sollevano.
“Grazie alla rivoluzione del Dna abbiamo scoperto le basi genetiche di molte malattie che ci hanno permesso di estendere la durata della vita dell’uomo, migliorandone anche la qualità”, ha affermato Watson. “Nei prossimi dieci anni, ci aspettiamo di arrivare a comprendere in particolare ‘l’essenza del cancro’. Oggi nel bersaglio delle terapie antitumore ci sono le cellule staminali che sono l’obiettivo giusto per sconfiggere la malattia. Inoltre, l’ingegneria genetica ci garantirà un più alto livello globale di salute e benessere, aiutandoci ad ottenere cibi migliori da animali e piante migliori. Fattore fondamentale sarà inoltre la riduzione dei costi della ricerca genomica, oggi elevatissimi. Il costo del sequenziamento del Dna individuale diventerà sempre più alla portata di tutti”.
“Dalla lettura del Dna abbiamo tratto tre insegnamenti”, ha commentato Umberto Veronesi: “il primo è che tutti gli organismi, dal filo d’erba al virus, alla mosca, all’uomo, hanno un’uguale struttura del loro Dna. Il secondo è che il Dna, che è il codice della vita, è costituito da sole quattro lettere (A-C-G-T) che si compongono in varie forme per creare tutte le proteine degli esseri viventi. E il terzo, di conseguenza, è che possiamo trasferire geni da un organismo all’altro per avere nuove cure, nuovi farmaci e vaccini o nuove piante e metodi di produzione alimentare. Per la prima volta nella storia l’uomo può interferire direttamente con la struttura stessa della vita, fino a clonarla o a crearne una completamente artificiale, e questo pone interrogativi etici che non possiamo più rimandare”.
“La scienza offre di continuo nuove soluzioni a molti problemi, ma pone anche nuovi quesiti di ordine etico, sociale, culturale, ambientale e quindi politico ed economico”, ha commentato Giovanni Bazoli. “Al contempo le inter-relazioni che uniscono uomini e nazioni diventano sempre più nette e più forti e se da un lato tutto ciò sta portando diffusi benefici, anche i problemi e le crisi, da quelle finanziarie a quelle sanitarie, non restano più relegate ad ambiti ristretti, ma si espandono anch’esse per divenire in breve tempo globali. La scoperta del Dna ci ha aperto nuove prospettive verso una maggiore comprensione dei segreti della vita; un ambito complesso e delicato, che varca la dimensione scientifica e che necessita di un confronto vivo e costante tra scienza e società, come sottolinea il programma ‘The Future of Science’”.
“La Fondazione Silvio Tronchetti Provera sostiene da sempre la conferenza 'The future of Science'”, ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, “nella convinzione che sia essenziale alimentare e stimolare il dialogo tra il mondo della scienza e la società, e che sostenere la ricerca significhi sostenere lo sviluppo. Quest'anno sarà un'occasione importante per capire e cogliere le opportunità che le conoscenze sul Dna possono offrire per il nostro futuro e il nostro benessere. Gli studi sulla genetica portano a visioni sempre più complesse dell'uomo, ampliano il dibattito e il confronto sui temi dell'etica e aprono nuovi scenari in tutti i campi, non solo scientifici”.
“L’invito a organizzare il simposio ‘cancer genetics’ conferma una volta di più che AIRC è in Italia il punto di riferimento della ricerca sul cancro”, ha commentato Maria Ines Colnaghi: “La tematica di quest’anno, ‘The Dna Revolution’, rientra nel novero delle ricerche innovative finanziate negli ultimi anni da AIRC, e il simposio segue un percorso che tiene conto dei temi fondamentali della più attuale ricerca oncologica. La valutazione del rischio, la prevenzione del rischio, le cellule staminali del cancro e infine le terapie mirate saranno oggetto di discussione da parte di leader mondiali in queste aree quali Bruce Ponder, Michael B. Sporn, Yoseph Yarden”.
“Il completamento del sequenziamento dei genomi di molti organismi (batteri, piante, animali e uomo) ha dato contributi scientifici fondamentali in almeno due direzioni”, ha dichiarato Chiara Tonelli: “In linea di principio ha confermato la teoria dell’evoluzione e l’unitarietà degli organismi viventi. In pratica, ha offerto la possibilità di analizzare non un singolo gene ma tutti in contemporanea, consentendo così di studiare i meccanismi d’azione all’interno della cellula. Abbiamo iniziato quindi a delineare un quadro chiaro e dettagliato di come un organismo funziona. Per questo nel prossimo futuro sarà possibile intervenire nei processi più complessi, che vanno dal miglioramento in quantità e qualità della produzione di una pianta alla comprensione delle malattie più gravi dell’uomo. A Venezia questi temi saranno trattati da alcuni dei più autorevoli scienziati del mondo”.
Il programma della Quinta Conferenza Mondiale è disponibile su: www.thefutureofscience.org
Il programma di conferenze ‘The future of Science’ è il più importante appuntamento internazionale in Italia sui temi più complessi che riguardano il rapporto scienza e società. Per questo nel 2009 le tre Fondazioni promotrici hanno scelto la decodifica del Dna, anticipando il suo decimo anniversario nel 2010. L’identificazione di tutti i geni che compongono la famosa molecola a doppia elica (scoperta appunto da Watson e Crick negli anni Cinquanta ) fu conclusa, per primo, da Craig Venter nel 2000, causando una delle più importanti rivoluzioni nella storia recente del pensiero umano. In tutto il mondo si stanno valutando i primi risultati a dieci anni, che la Conferenza di Venezia anticipa. Nei tre giorni sull’isola di San Giorgio verrà infatti analizzato l’impatto della rivoluzione del Dna sulle biotecnologie; sulla comprensione dell’evoluzione degli esseri viventi; sulla protezione della salute e la lotta alle principali malattie, come il cancro, con un seminario specifico organizzato dall’AIRC; sull’agricoltura e la gestione delle risorse biologiche e sulle nuove questioni bioetiche che le conoscenze genetiche sollevano.
“Grazie alla rivoluzione del Dna abbiamo scoperto le basi genetiche di molte malattie che ci hanno permesso di estendere la durata della vita dell’uomo, migliorandone anche la qualità”, ha affermato Watson. “Nei prossimi dieci anni, ci aspettiamo di arrivare a comprendere in particolare ‘l’essenza del cancro’. Oggi nel bersaglio delle terapie antitumore ci sono le cellule staminali che sono l’obiettivo giusto per sconfiggere la malattia. Inoltre, l’ingegneria genetica ci garantirà un più alto livello globale di salute e benessere, aiutandoci ad ottenere cibi migliori da animali e piante migliori. Fattore fondamentale sarà inoltre la riduzione dei costi della ricerca genomica, oggi elevatissimi. Il costo del sequenziamento del Dna individuale diventerà sempre più alla portata di tutti”.
“Dalla lettura del Dna abbiamo tratto tre insegnamenti”, ha commentato Umberto Veronesi: “il primo è che tutti gli organismi, dal filo d’erba al virus, alla mosca, all’uomo, hanno un’uguale struttura del loro Dna. Il secondo è che il Dna, che è il codice della vita, è costituito da sole quattro lettere (A-C-G-T) che si compongono in varie forme per creare tutte le proteine degli esseri viventi. E il terzo, di conseguenza, è che possiamo trasferire geni da un organismo all’altro per avere nuove cure, nuovi farmaci e vaccini o nuove piante e metodi di produzione alimentare. Per la prima volta nella storia l’uomo può interferire direttamente con la struttura stessa della vita, fino a clonarla o a crearne una completamente artificiale, e questo pone interrogativi etici che non possiamo più rimandare”.
“La scienza offre di continuo nuove soluzioni a molti problemi, ma pone anche nuovi quesiti di ordine etico, sociale, culturale, ambientale e quindi politico ed economico”, ha commentato Giovanni Bazoli. “Al contempo le inter-relazioni che uniscono uomini e nazioni diventano sempre più nette e più forti e se da un lato tutto ciò sta portando diffusi benefici, anche i problemi e le crisi, da quelle finanziarie a quelle sanitarie, non restano più relegate ad ambiti ristretti, ma si espandono anch’esse per divenire in breve tempo globali. La scoperta del Dna ci ha aperto nuove prospettive verso una maggiore comprensione dei segreti della vita; un ambito complesso e delicato, che varca la dimensione scientifica e che necessita di un confronto vivo e costante tra scienza e società, come sottolinea il programma ‘The Future of Science’”.
“La Fondazione Silvio Tronchetti Provera sostiene da sempre la conferenza 'The future of Science'”, ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, “nella convinzione che sia essenziale alimentare e stimolare il dialogo tra il mondo della scienza e la società, e che sostenere la ricerca significhi sostenere lo sviluppo. Quest'anno sarà un'occasione importante per capire e cogliere le opportunità che le conoscenze sul Dna possono offrire per il nostro futuro e il nostro benessere. Gli studi sulla genetica portano a visioni sempre più complesse dell'uomo, ampliano il dibattito e il confronto sui temi dell'etica e aprono nuovi scenari in tutti i campi, non solo scientifici”.
“L’invito a organizzare il simposio ‘cancer genetics’ conferma una volta di più che AIRC è in Italia il punto di riferimento della ricerca sul cancro”, ha commentato Maria Ines Colnaghi: “La tematica di quest’anno, ‘The Dna Revolution’, rientra nel novero delle ricerche innovative finanziate negli ultimi anni da AIRC, e il simposio segue un percorso che tiene conto dei temi fondamentali della più attuale ricerca oncologica. La valutazione del rischio, la prevenzione del rischio, le cellule staminali del cancro e infine le terapie mirate saranno oggetto di discussione da parte di leader mondiali in queste aree quali Bruce Ponder, Michael B. Sporn, Yoseph Yarden”.
“Il completamento del sequenziamento dei genomi di molti organismi (batteri, piante, animali e uomo) ha dato contributi scientifici fondamentali in almeno due direzioni”, ha dichiarato Chiara Tonelli: “In linea di principio ha confermato la teoria dell’evoluzione e l’unitarietà degli organismi viventi. In pratica, ha offerto la possibilità di analizzare non un singolo gene ma tutti in contemporanea, consentendo così di studiare i meccanismi d’azione all’interno della cellula. Abbiamo iniziato quindi a delineare un quadro chiaro e dettagliato di come un organismo funziona. Per questo nel prossimo futuro sarà possibile intervenire nei processi più complessi, che vanno dal miglioramento in quantità e qualità della produzione di una pianta alla comprensione delle malattie più gravi dell’uomo. A Venezia questi temi saranno trattati da alcuni dei più autorevoli scienziati del mondo”.
Il programma della Quinta Conferenza Mondiale è disponibile su: www.thefutureofscience.org
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