AURORE ASIMMETRICHE
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Fino a poco tempo fa si pensava che queste eruzioni di fasci di luce prodotte nell’emisfero nord erano immagini speculari di quelle che si manifestano nel sud. Due scientifici dell’Università di Bergen, in Norvegia, hanno appena smentito questa teoria pubblicando sulla rivista Nature di questa settimana un lavoro che mostra la presenza di asimmetria nella distribuzione di intensità delle aurore.
Ma come si formano queste nubi colorate dalle forme più strane che illuminano le lunghe notti polari? Il tutto ha origine sulla superficie del Sole, le cui temperature sono talmente elevate che il calore accelera le sue particelle cariche più energetiche, lasciandole scappare alla gravità stellare e disperdendole nello spazio esterno. Si forma così il vento solare, un flusso formato da protoni ed elettroni che investe tutti i pianeti del Sistema Solare e interagisce con le loro atmosfere. Le foto in basso (ottenuta dall’Hubble Space Telescope) mostrano l’effetto di questo processo fisico nei poli di Saturno.
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Nelle vicinanze della Terra questi corpuscoli seguono le linee del campo magnetico terrestre fino ad urtare con atomi e molecole di ossigeno e azoto, i componenti più abbondanti dell’atmosfera del nostro pianeta. L’energia rilasciata da queste collisioni si diffonde sotto forma di luce visibile a diverse lunghezze d'onda, generando quelle fluorescenze tipiche di un'aurora polare.
Dal momento che l’intensa attività della superficie solare può aumentare la pressione del vento, questi processi possono arrivare a prodursi anche all’altezza dell’equatore geomagnetico e durare persino alcuni giorni. Nel 1909, ad esempio, fu possibile osservarne una nei cieli di Singapore. Sfortunatamente di questi tempi, a causa della bassa attività solare, non ci resta che raggiungere le latitudini polari per poter godere di questa ineguagliabile visione.
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