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DUE NUOVI ASTRONAUTI PER L'ITALIA: E PRIMA DONNA ASTRONAUTA EUROPEA


Ottime notizie dall'ESA: prima uscite in forma ufficiosa e non ancora validate hanno trovato conferma poche ore fa e ora possiamo dire con certezza che per la prima volta abbiamo una donna come astronauta italiana (e anche europea) Samantha Cristoforetti. Dopo il liceo scientifico a Trento, Samantha si è laureata in Ingegneria meccanica nell'università tedesca di Monaco e, nel 2005, con il massimo dei voti, in Scienze aeronautiche presso l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Infine ha conseguito un master alla Riddle Aeronautical University di Daytona Beach, in Florida. Parla correntemente tedesco, inglese e francese e ha una buona conoscenza del russo.
Cristoforetti, 32 anni, pilota i velivoli AM-X e AM-XT in servizio presso il 32/o Stormo di Amendola (Foggia). E' stata anche tra le prime donne a diventare pilota militare, a soli dieci anni dall'ingresso femminile nelle Forze armate italiane.
Foto: ESA

Insieme a lei è stato anche scelto l'italiano, Luca Parmitano, 33 anni, capitano pilota sperimentatore dell'Aeronautica militare. Nato a Paternò, in provincia di Catania, si è laureato a Napoli in scienze politiche e poi è diventato pilota di jet.

Lo hanno annunciato il direttore generale dell'Esa, Jean-Jacques Dordain, e il direttore del volo umano, Simonetta Di Pippo.

Oltre ai due italiani, dei nuovi astronauti dell'Esa fanno parte il francese Thomas Pesquet, il tedesco Alexander Gerst, il britannico Timothy Peake, e il danese Andreas Mogensen. Salgono così a quattordici gli astronauti dell'Esa, con quattro italiani (erano infatti già presenti Roberto Vittori e Paolo Nespoli).

I curriculum degli astronauti europei sono stati scelti su oltre 8.400 candidature.

Fonte ESA: www.esa.int/esaCP/SEMRO90OWUF_index_0.html

Intervista AUDIO

1 commento

Alessandro (A.M.) ha detto...

Guardo con molta ammirazione a Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano.

Non per il coraggio certamente necessario ad abbandonare integralmente gli elementi terra ed aria, pur sostenuto dalla tecnologia e dal know how di cui gli astronauti disporranno nell'espletamento delle missioni che saranno chiamati a svolgere.

Credo che Samantha e Luca, come i loro colleghi dei paesi che aderiscono ai progetti dell’Agenzia Spaziale Europea e quelli americani, oltre ad essere dotati di un equilibrio psicologico invidiabile, dispongano della imprescindibile capacità di immaginare lo spazio.

L’attrazione per la navigazione al di fuori dell’atmosfera terrestre può essere determinata dall’interesse scientifico, dalla possibilità di guadagnare danaro, dalla necessità di misurarsi con un’esperienza eccezionale, ma non sarebbe possibile senza aver già stabilito una relazione intrapsichica ed emozionale con l’oggetto, lo spazio, avendolo per questo già percepito.