L'OBESITÀ IN ITALIA: UNA GRANDE CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE E SCREENING
Per sovrappeso e obesità si intende quella condizione che si verifica quando vi è un eccesso di massa grassa che supera i valori dell’indice di massa corporea (BMI). Tale indice, tenuto conto di piccole variazioni in rapporto all’età pediatrica e alla razza, si ricava dal rapporto del peso espresso in Kg e l'altezza espressa in metri al quadrato, è l'indicatore oggi più utilizzato nella valutazione clinica e nella classificazione del sovrappeso e dell'sbesità (es. Peso Kg. 70 / altezza m. 1,702 = 24,2: peso al limite superiore del normale).
L’obesità è il primo passo verso l’ipercolesterolemia, l’ipertensione, l’aterosclerosi, il diabete, le patologie cardiovascolari, i problemi respiratori con apnee nel sonno ecc. Considerata, fino a non molti anni fa, solo una condizione in cui vi è un accumulo di grasso negli adipociti, in seguito a numerose indagini è emerso che il grasso bianco, costituito da adipociti maturi e da altre cellule, è un vero e proprio organo endocrino con un importante ruolo nei meccanismi infiammatori e metabolici divenendo così un importante problema di salute pubblica a livello mondiale.
Epidemiologia e costi
Negli USA, si sono registrati i picchi massimi di obesità pari al 40% negli adulti e il 32% dei soggetti in età evolutiva, percentuali che purtroppo sono di poco inferiori in molti altri paesi.
In Italia dove la dieta mediterranea dovrebbe rappresentare una significativa prevenzione, l'obesità non è una malattia dei ricchi, in quanto coinvolge anche quelle fasce di popolazione più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico . Il 34% delle persone pari a circa 18 milioni di adulti, è sovrappeso e circa il 10% pari a quattro milioni è obeso. Soprattutto gli uomini sono in sovrappeso (42% contro il 25,7% delle donne) e l'obesità è più comune nel Sud (11,4%, contro 7,5% del Nord-Ovest). Le età più a rischio sono i 45-54 anni (13%) e i 55-64 anni (15%) mentre rare sono le persone anziane sovrappeso (12,4%).
Epidemiologia e costi
Negli USA, si sono registrati i picchi massimi di obesità pari al 40% negli adulti e il 32% dei soggetti in età evolutiva, percentuali che purtroppo sono di poco inferiori in molti altri paesi.
In Italia dove la dieta mediterranea dovrebbe rappresentare una significativa prevenzione, l'obesità non è una malattia dei ricchi, in quanto coinvolge anche quelle fasce di popolazione più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico . Il 34% delle persone pari a circa 18 milioni di adulti, è sovrappeso e circa il 10% pari a quattro milioni è obeso. Soprattutto gli uomini sono in sovrappeso (42% contro il 25,7% delle donne) e l'obesità è più comune nel Sud (11,4%, contro 7,5% del Nord-Ovest). Le età più a rischio sono i 45-54 anni (13%) e i 55-64 anni (15%) mentre rare sono le persone anziane sovrappeso (12,4%).
Alcuni dati epidemiologici evidenzialo che ogni giorno 156 italiani perdono la vita, pari a 57 mila decessi/anno per le conseguenze dell'eccesso di peso, con un costo che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) e' pari all'1% del Prodotto interno lordo. In Europa l’obesità incide per l'1% del Pil e per il 6% della spesa sanitaria. I costi indiretti, come perdita di produttività sul lavoro, sono doppi rispetto a quelli diretti, calcolati come numero di posti letto occupati mentre difficilmente calcolabili sono i costi dovuti a minor rendimento scolastico, discriminazione lavorativa, problemi psicosociali
La campagna "Dai peso al peso"
Per cercare di mettere un freno ad un problema di salute pubblica tanto grave prende il via da Roma il 13 e 14 Febbraio per terminare in Giugno a Cagliari la campagna 'Dai peso al peso', organizzata nell'ambito del progetto per combattere il sovrappeso e l’obesità, condotto in collaborazione fra Istituto Superiore di Sanità, Istituto San Raffaele Pisana di Roma, la Società italiana dell'obesità e l’azienda Acaya, specializzata in simulazioni sanitarie.
Durante il periodo della campagna, saranno in campo oltre 200 medici e 100 infermieri in 8 ambulatori e dal 2 febbraio sarà attivato il numero verde 800.928892. Le persone di età compresa tra i 18 anni e i 75 anni interessate al controllo, possono liberamente avvicinarsi ai 50 punti predisposti nelle Iper-Coop, dove saranno accolte da medici e infermieri per controllare il peso su apposite bilance, che riescono a calcolare la quantità di grasso anche stando in posizione eretta, misurare la pressione arteriosa, eseguire un prelievo capillare di sangue per determinare la glicemia e il profilo lipidico e un test sul comportamento psicologico nei confronti dell’alimentazione.
Si otterrà per la prima volta una mole di dati, per i quali è stato garantito l’anonimato dal Direttore del Dipartimento del Farmaco dell'Iss, Dr. Stefano Vella, relativa a 10 mila persone in sovrappeso o obese e si cercherà di valutare, come ha detto il Prof. Saverio Cinti dell’Università Politecnica delle Marche e Presidente della Società Italiana dell'Obesità, quante sono le persone obese e in sovrappeso effettivamente a rischio di patologie conclamate. Queste potranno essere ricontattate e ricontrollate a scopo preventivo in futuro per seguire l'evoluzione del loro stato di salute.
La prevenzione
La prevenzione è tutt’altro che facile perché lo stile di vita è cambiato (meno frutta, verdure e pasti a orari regolari) e le offerte alimentari di hamburger con salse pronte, biscotti, merendine, patatine fritte, cibi industriali con additivi contenenti sostanze scatena-fame ecc. sono notevolmente aumentate. Inoltre negli ultimi anni un hamburger che conteneva fra 500 e 600 calorie, oggi arriva a contenerne 1.200 e nei vari alimenti si abbonda con gli oli di semi che, a differenza dell’olio extra vergine d’oliva, oltre ai gravi problemi metabolici, non da il senso di sazietà.
Durante il periodo della campagna, saranno in campo oltre 200 medici e 100 infermieri in 8 ambulatori e dal 2 febbraio sarà attivato il numero verde 800.928892. Le persone di età compresa tra i 18 anni e i 75 anni interessate al controllo, possono liberamente avvicinarsi ai 50 punti predisposti nelle Iper-Coop, dove saranno accolte da medici e infermieri per controllare il peso su apposite bilance, che riescono a calcolare la quantità di grasso anche stando in posizione eretta, misurare la pressione arteriosa, eseguire un prelievo capillare di sangue per determinare la glicemia e il profilo lipidico e un test sul comportamento psicologico nei confronti dell’alimentazione.
Si otterrà per la prima volta una mole di dati, per i quali è stato garantito l’anonimato dal Direttore del Dipartimento del Farmaco dell'Iss, Dr. Stefano Vella, relativa a 10 mila persone in sovrappeso o obese e si cercherà di valutare, come ha detto il Prof. Saverio Cinti dell’Università Politecnica delle Marche e Presidente della Società Italiana dell'Obesità, quante sono le persone obese e in sovrappeso effettivamente a rischio di patologie conclamate. Queste potranno essere ricontattate e ricontrollate a scopo preventivo in futuro per seguire l'evoluzione del loro stato di salute.
La prevenzione
La prevenzione è tutt’altro che facile perché lo stile di vita è cambiato (meno frutta, verdure e pasti a orari regolari) e le offerte alimentari di hamburger con salse pronte, biscotti, merendine, patatine fritte, cibi industriali con additivi contenenti sostanze scatena-fame ecc. sono notevolmente aumentate. Inoltre negli ultimi anni un hamburger che conteneva fra 500 e 600 calorie, oggi arriva a contenerne 1.200 e nei vari alimenti si abbonda con gli oli di semi che, a differenza dell’olio extra vergine d’oliva, oltre ai gravi problemi metabolici, non da il senso di sazietà.
Sono pertanto indispensabili tre elementi fondamentali:
- esercizio fisico: deve essere misurato in rapporto con l’età del soggetto; negli anziani le passeggiate possono essere di notevole aiuto;
- tipo di alimentazione: deve tenere conto dei cardini della “dieta mediterranea”, ricca di verdura, frutta in più pasti nella giornata, olio extra vergine d’oliva possibilmente come unico grasso, pesce;
- quantità ridotte: queste devono essere spiegate concordate e ripetutamente “contrattate” con un medico senza rinunciare ai carboidrati soprattutto complessi e permettendo qualche deroga perché il mangiare è uno dei piaceri della vita e la dieta non deve essere una punizione altrimenti o prima o dopo viene abbandonata con maggiori recuperi di peso. In pratica bisogna far capire quale è l’eventuale deroga che non fa perdere peso per cercare di limitarla al massimo concordando alternative alimentari e quantità.
Le risposte alla campagna “Dai peso al peso” una delle più vaste mai condotte in Italia, sono attese fra circa un anno e mezzo, a conclusione dell’esame di tutti i dati rilevati.
Per saperne di più: www.nutrimi.it
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