CONNECTED - THE REAL MATRIX
"Io conosco un amico, che conosce qualcuno, che conosce un amico, che ha un amico che ha un amico, che conosce Barack Obama!"
In questo video vediamo scorrere alcuni dei maggiori studiosi delle reti complesse: o, come si è abituati a chiamarle, delle "reti a invarianza di scala: Steven Strogatz, Albert-László Barabási, e molti altri.
Questo nuovo modo di osservare e studiare il comportamento fisico della natura, è solitamente indicato con il termine di scienza della complessità. E alcuni di questi studi sono molto recenti, tanto che i progressi maggiori in queste ricerche si sono avuti negli ultimi sette o otto anni.
Una caratteristica della complessità è quella di occuparsi dello studio di una classe di fenomeni molto diversi tra loro, ma che possiedono caratteristiche evolutive comuni, e di ignorare gli effetti del singolo componente del sistema. Quest'ultima osservazione è importante, perché conferma che nessun attore, organismo, sito web, hub, può influenzare, da solo, il comportamento evolutivo dell'intera rete di un sistema complesso. Non c'è dunque un "ragno" sul web. Cioé non esiste un supervisor, un amministratore che possa controllare l'evolvere della Rete.
L'analogia con gli ecosistemi biologici è molto stretta: come i sistemi biologici hanno perseguito un processo spontaneo di autoorganizzazione che li hanno portati dal brodo biologico primordiale di 3 miliardi e mezzo di anni fa alla varietà attuale di tutte le specie viventi, così i sistemi di tipo complesso come le reti (più precisamente le reti a invarianza di scala, tendono a evolvere nel tempo verso un aumento spontaneo della complessità
Questo tipo di approccio è del tutto recente, ed è diametralmente opposto all’approccio riduzionista che ha sempre cercato, in relazione a un evento, la sola legge fisica applicabile alla singola componente del sistema. Il nuovo modo di approcciare ai fenomeni complessi, come l’evolvere di reti come internet, ad esempio, prevede invece un apertura concettuale di tipo sistemico (alcuni direbbero olistico), mostrando come, quando un sistema diventa instabile, tenda ad autoorganizzarsi senza alcun intervento esterno.
Di sicuro lo studio delle reti complesse ci riserverà nel prossimo futuro importanti sorprese. Ricerche affascinanti e stimolanti che non mancheranno di trovare spazio su Gravità Zero.
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