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(E)STRAN(E)A - A TEATRO LA MATEMATICA DI "DONNA E SCIENZA" SEDUCE E APPASSIONA



Vi anticipo che tra breve pubblicheremo su Gravità Zero l'intervista a Maria Rosa Menzio, che abbiamo incontrato a Chieri (TO) sabato scorso in occasione della rassegna teatrale Donna e Scienza, da lei diretta. Qui la sua pagina sul sito Ulisse Sissa.


Donna e scienza! Ma dovremmo dire "donna e matematica". Un connubio difficile e spesso travagliato, nel corso della storia, in cui la donna era considerata una vera "estranea" al mondo dei simboli dominato dagli uomini. Un mondo in cui la donna è stata sempre tenuta lontana a causa di pregiudizi e inaudite violenze. Come in "Juana De luz", una religiosa messicana che si occupava attivamente di matematica, astronomia e fisica nel ‘600 (scrisse stupende poesie, si interessò di miti scientifici e fu tra i primi a comprendere il moto della trottola) e fu messa a tacere perché monaca e donna. E che ha fatto parte della rassegna teatrale.

Vi segnalo ora, e vi consiglio di passare se siete dalle parti della provincia di Torino, questo sabato 29 novembre ore 21 (a Castelnuovo don Bosco, Ala) la pièce teatrale di Lilli Fragneto (ē)stran(ē)a.

Una matematica che seduce e appassiona, in questa rappresentazione che riesce a coglierne una bellezza spesso destinata a pochi eletti, mentre basta avere la voglia di scoprirla per esserne conquistati.

A destra la locandina della rassegna

Il progetto di geometria e teatro si propone di raccontare la geometria frattale utilizzando oltre al linguaggio formale della matematica anche il linguaggio teatrale: gli elementi di fascinazione che appartengono al gioco teatrale si fondono e si confondono con il linguaggio rigoroso della scienza. Difficile capire dove siano i confini, dove la geometria si trasformi in poesia e dove il gioco teatrale si trasformi in dimostrazione.

La geometria frattale descrive il mondo che noi viviamo e osserviamo, dalle involuzioni di un cavolfiore, a una felce fino ad arrivare al perimetro del paesino da cui proviene la protagonista, Lilli Fragneto.


Da ascoltare [qui] una parte del testo teatrale letto da Hyperbola


"Sei straniera?" - Si sentirà dire dai vicini dell'appartamentino affittato a Milano, lontana dal suo "mondo" di provincia quando inizia a studiare matematica... Straniera, si! Perché Lilli parla un linguaggio che molti non comprendono. O, dovremmo dire, non comprendono più, non essendo più abituati ad osservare il mondo con gli occhi di un bambino curioso. Da adulti infatti si è obbligati a vivere (e a credere) in un mondo fatto di schemi "euclidei", da cui chi ne esce è considerato un "diverso", strano ... estraneo appunto.

Perché la geometria frattale allora? Il progetto nasce dal desiderio di mostrare come la matematica possa essere un punto di vista sul mondo. La geometria frattale, insieme alla teoria della complessità e la teoria del caos, rappresenta il linguaggio utilizzato nella descrizione del nuovo pensiero scientifico, che vede nella natura e negli esseri viventi non entità isolate, ma
sempre e comunque "sistemi viventi", dove il singolo è in uno stretto rapporto di interdipendenza con i suoi simili e con il sistema tutto. Con la geometria frattale è possibile scoprire che esiste un infinitamente piccolo e che l’infinito è nel modo che abbiamo di guardare quello ci sta intorno, che, se cogliamo tutti i dettagli, l’infinito è possibile viverlo, in un mondo che è al tempo stesso estremamente complesso e anche fondamentalmente semplice.


Lo spettacolo è stato allestito più volte sia in classiche sedi teatrali che scientifiche. Si tratta di una recitazione sui frattali, con un professionista dei video e un tecnico luci, in cui si paragonano i frammenti di vita a figure matematiche: la suggestione della scienza e la passione di vivere.

Di e con Lilli Fragneto
Regia di Francesca Albanese
Consulenza Musicale Francesco Picceo
Video Filippo Melzani
Disegno Luci Paolo Vaccani
Scenografie Francesca Albanese



PASQUALINA LILLI FRAGNETO

Si è laureata in Matematica presso il Dipartimento di Matematica “R. Cacciopoli ” della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali di Napoli nel 1998.
Dal 1999 lavora presso il centro di ricerca AST della STMicroelectronics e dal 2003 è responsabile del gruppo di ricerca avanzata in crittografia. Le sue aree di ricerca includono la teoria dei numeri, teoria dei gruppi, aritmetica computazionale e implementazione efficiente di sistemi crittografici.

Ha cominciato l’esperienza formativa teatrale nel 2001 nella scuola Campo Teatrale e dal 2005 partecipa alla Bottega dell’attore-autore condotto da Gianluigi Gherzi e Silvia Baldini.
All’interno della bottega ha lavorato alla realizzazione dello spettacolo (ē)stran(ē)a.

FRANCESCA ALBANESE
Ha cominciato l’esperienza formativa teatrale nel 1992 con Gianluigi Gherzi, all’interno di un laboratorio permanente. Ha partecipato a seminari condotti da Antonio Catalano, Lorenza Zambon, Elio De Capitani, Danio Manfredini, Gilberto Colla, Olga Vynales; Monica Francia.
E’ tra i fondatori dell’associazione teatrale Figure Capovolte con cui ha realizzato gli spettacoli:
  • “Breve Vocabolario del Tempo Segreto”
  • “La Figlia del re degli Elfi”
  • “Il cerchio delle direzioni”
  • “Linea Gialla”
  • “Mettersi in mezzo, partire per la Palestina”, spettacolo inserito nel progetto
  • Memoria del Presente.
  • “Farmaci orfani, quattro pezzi fragili”, spettacolo inserito nel progetto
  • Memoria del Presente.
  • “Scorticate”
Ha lavorato come attrice nello spettacolo “Concilio d’amore” realizzato sotto la direzione artistica di M. Capato presso N.C.R. di Bollate. Insegna presso la scuola Emisfero Destro Teatro di Cassina de’ Pecchi. Collabora con la Compagnia Teatrale Instabile Quick, operante nel settore del teatro per ragazzi.

SITO WEB: www.teatroescienza.it




2 commenti

Anonimo ha detto...

Grazie per la citazione e per la vostra instancabile opera divulgativa..

Vedo con piacere che negli ultimi tempi il vostro gruppo si è rimpinguato, tutti bravissimi.

Buon lavoro!

Claudio Pasqua ha detto...

Grazie a te, Silvia.

Ma anche tu sei infaticabile!

Ci hai preceduto di alcuni mesi nella citazione (vocale) di questo bellissimo monologo teatrale :-)