GIOVANI E MEDIA: DIFFIDANO DELLA TV E PREFERISCONO UN MIX DI WEB, RADIO E GIORNALI
Cosa leggono o guardano i giovani per tenersi informati? E come si può fare vera divulgazione ai teenager dell'alba del XXI secolo?
Devo dire che mi ci ritrovo nell'analisi del Prof. Franco del Campo, docente a contratto all’Università di Trieste in “Teoria e tecniche della Comunicazione Pubblica”, pubblicata su "Giovani&Media”.
E non perchè mi senta parte della "coorte" da lui studiata: una indagine sulla realtà giovanile, tra valori, famiglia, scuola, informazione; uno Studio continuativo sui ragazzi tra i 16 ed i 23 anni.
Faccio invece parte di quei quarantenni "hitech" che, pur non essendo più "teen" utilizza però media come podcast radio, Internet (blog e social network) e... non possiede TV!
Vediamo allora che gli insegnanti, soprattutto quelli delle scuole di primo e secondo grado, dovrebbero, per saper veicolare messaggi positivi, ascoltare di più i giovani... per imparare da loro.
Bisogna cioè utilizzare i nuovi canali di comunicazione, entrare nella rete e chiedere direttamente ai giovani quello che fanno, sperano e vorrebbero fare, ma anche ciò di cui hanno paura.
Per questo il Comitato regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia (Corecom FVG) ha realizzato – con la collaborazione della società SWG - un’ampia ricerca, fortemente innovativa sul piano metodologico, su “giovani&media”.
Salta agli occhi - ci descrive nella sua analisi il Prof. Del Campo - che, per chi oggi è giovane e frequenta la scuola, veda i suoi insegnanti come “mediatamente vecchi” (55%) e questo non è precisamente un giudizio positivo, visto che gli insegnanti più giovani dimostrano una maggiore capacità di ascolto (74%) nei confronti degli studenti.
Questo è solo un assaggio...
Per la ricerca completa vi consiglio di scaricare il paper
Devo dire che mi ci ritrovo nell'analisi del Prof. Franco del Campo, docente a contratto all’Università di Trieste in “Teoria e tecniche della Comunicazione Pubblica”, pubblicata su "Giovani&Media”.
E non perchè mi senta parte della "coorte" da lui studiata: una indagine sulla realtà giovanile, tra valori, famiglia, scuola, informazione; uno Studio continuativo sui ragazzi tra i 16 ed i 23 anni.
Faccio invece parte di quei quarantenni "hitech" che, pur non essendo più "teen" utilizza però media come podcast radio, Internet (blog e social network) e... non possiede TV!
Vediamo allora che gli insegnanti, soprattutto quelli delle scuole di primo e secondo grado, dovrebbero, per saper veicolare messaggi positivi, ascoltare di più i giovani... per imparare da loro.
Bisogna cioè utilizzare i nuovi canali di comunicazione, entrare nella rete e chiedere direttamente ai giovani quello che fanno, sperano e vorrebbero fare, ma anche ciò di cui hanno paura.
Per questo il Comitato regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia (Corecom FVG) ha realizzato – con la collaborazione della società SWG - un’ampia ricerca, fortemente innovativa sul piano metodologico, su “giovani&media”.
Gli insegnanti
Salta agli occhi - ci descrive nella sua analisi il Prof. Del Campo - che, per chi oggi è giovane e frequenta la scuola, veda i suoi insegnanti come “mediatamente vecchi” (55%) e questo non è precisamente un giudizio positivo, visto che gli insegnanti più giovani dimostrano una maggiore capacità di ascolto (74%) nei confronti degli studenti.
I media
Vecchia televisione addio
Questo è solo un assaggio...
Per la ricerca completa vi consiglio di scaricare il paper
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