POLONIO NELLE SIGARETTE? SI, MA ANCHE TANTA ARIA FRITTA!
I giornali di mezzo mondo (soprattutto quelli italiani) si sono accorti con sgomento in questi ultimi giorni di Agosto che il fumo può far davvero male alla salute!
E lo hanno fatto in seguito alla segnalazione ANSA che avvertiva della presenza di un articolo che quattro ricercatori (Monique E. Muggli, Jon O. Ebbert e Channing Robertson del MayoClinic e Richard D. Hurt della Stanford University) hanno pubblicato sull'ultimo numero dell'American Journal of Public Health di September 2008, Vol 98, No. 9 (disponibile qui in PDF).
Non è però del tutto corretta la notizia riportata dall'ANSA (e replicata da molti giornali) che afferma:
"FUMO: NEL TABACCO POLONIO RADIOATTIVO" (sic)(evidentemente per distinguerlo da quello "non radioattivo" :-(
il quale però non esiste dato che i 25 isotopi che sono noti sono tutti altamente instabili.
E poi ...
"...che il fumo sia un vero attentato per la salute lo sanno tutti, ma che le sigarette contengano il polonio 210 (la stessa sostanza radioattiva usata per uccidere Alexander Litvinenko a Londra nel 2006) è noto solo a pochi 'addetti ai lavori'"
[Qui un esempio di articoli pubblicati in Italia dal 1995 ad oggi].
Non si può certo dire che la stampa non ne fosse a conoscenza.
Anche qui non si può dire che la notizia ANSA e della stampa sia una novità: leggete infatti quello che documentava il Dott. Vincenzo Zagà nel 2007.
Già nel lontano 1968 la Philip Morris, sempre secondo l'articolo su AJPH, avrebbe verificato la presenza di 0.33–0.36 picocuries [pCi/g] per grammo di tabacco. Su www.pmdocs.com basta cercare con il termine Po-210.
Secondo gli studiosi sui pacchetti di sigarette dovrebbe infatti comparire la scritta "pericolo radiazioni".
Evidentemente non sembra sufficiente avere scritto sui pacchetti che "Il fumo uccide".
Il consumatore sembra debba anche avere il diritto sapere cosa lo ucciderà, oltre ai già noti 4-(methylnitrosamino)-1-(3-pyridyl)-1-butanone (NNK), 2-naftilammina, 4-amminobifenile, arsenico e cromo e altre 50 sostanze già potenzialmente cancerogene.
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