LHC: ACCENSIONE A SETTEMBRE!
Il Cern di Ginevra ha annunciato con un comunicato stampa che la data di avvio di Lhc (Large Hadron Collider), il più potente acceleratore di particelle al mondo, salvo imprevisti, sarà il 10 settembre prossimo.
Giorno in cui un primo fascio di protoni farà il suo giro di prova all'interno dell'anello sotterraneo lungo 27 km.
L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) coordina gli oltre 600 ricercatori italiani che lavorano agli esperimenti e alla raccolta dei dati dell'Lhc.
Numerose le donne che partecipano anche con ruoli di responsabilità: Fabiola Gianotti è da poco stata nominata responsabile internazionale di Atlas, uno dei maggiori esperimenti di Lhc. E, oltre a lei, le ricercatrici dell'Infn Maria Curatolo e Marcella Diemoz sono alla guida dei fisici italiani che lavorano negli esperimenti Atlas e Cms [qui i dettagli]
Le industrie italiane, inoltre, giocano un ruolo fondamentale (non dimentichiamo che LHC è stata una risorsa cruciale per la vita economica di molte imprese). costruendo parti importantissime dell'esperimento e sviluppando tecnologie d'avanguardia.
I gruppi italiani partecipanti alla realizzazione di questi esperimenti sono in percentuale calcolata sui Paesi Membri del CERN - sempre al di sopra della nostra quota di contribuzione al bilancio CERN (pari al 12% nel 2000). Vale a dire che i ritorni economici per le nostre imprese sono superiori all'investimento effettuato dall'Infn. E se si pensi che il costo stimato per il collisiore e i quattro rivelatori supera i 6 miliardi di euro, questo porta una vera linfa vitale per tutte le imprese che gravitano attorno al CERN.
Un esempio di tecnologia italiana è l'esperimento Atlas, il più grande magnete mai costruito dall'uomo, ha raggiunto lunedì scorso 1,6 GigaJoule di energia magnetica stoccata.
Gran parte del gigantesco magnete, del cavo superconduttore, delle bobine del toroide, lungo 25 metri, e dello schermo termico sono stati, infatti, costruiti da industrie italiane, sotto la direzione tecnica dell'Infn e in collaborazione con il laboratorio Lasa di Milano.
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