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DONNE E SCIENZA 2008

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Donne e Scienza 2008”, è un rapporto di Observa - Science in Society, che in collaborazione con UNESCO - Office in Venice verrà presentato Mercoledì 21 maggio 2008 alle ore 18.00 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Potete scaricare qui il PDF con un’anteprima del volume.

Interessanti i dati statistici contenuti nella pubblicazione, da cui emerge purtroppo quanto in Europa e nel mondo siano ancora poche le risorse femminili che vengono adeguatamente valorizzate nelle fasi successive della carriera dopo gli studi scientifici.

Tra i dati più interessanti rileviamo come il paese ad emergere con il maggior numero di donne nella ricerca sia il Portogallo (!) che supera la Russia di due punti percentuale. L'Italia è a un ragguardevole 14simo posto (fonte OCSE).

Decisamente sconfortanti invece i dati che riportano la differenza di salario tra uomini e donne nel campo della ricerca. L'Italia si contende gli ultimi posti mondiali nella discriminazione insieme a Estonia, Portogallo, Repubblica Ceca ed Israele.
I paesi che maggiormente premiano le donne rispetto agli uomini sono Grecia, Danimarca, Norvegia Islanda e Malta (quest'ultima addirittura in controtendenza paga meglio le donne dei colleghi uomini). Questi ultimi sono anche i paesi che sono favorevoli a una maggiore presenza femminile nella ricerca scientifica (mentre l'Italia vegeta al 20° posto con la Turchia (!)



Sconfortante anche il numero di premi Nobel assegnati alle donne (appena 11 contro i 500 totali).
Qui l'Italia è quinta nel mondo, con il premio Nobel in medicina assegnato alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini, che però ha vinto il premio grazie alle sue ricerche svolte negli Stati Uniti e non grazie a certi "mediatori" (o "media-attori") della politica italiana.

In Italia c'è anche l'aggravante rispetto agli altri paesi Europei di considerare le materie scientifiche come delle cenerentole della cultura (l’Italia resta uno dei Paesi europei che investe meno nella ricerca scientifica) o come dice Oddifreddi: "in Italia non c’è alcuna cultura scientifica. L’atteggiamento idealista, dominante in Italia dai tempi di Croce e Gentile, ha provocato danni enormi, con cui facciamo i conti ancora oggi".
Se infatti andiamo ad analizzare i dati italiani regionali, troviamo deludenti quelli che ci riportano i punteggi ottenuti dalle studentesse italiane in prove di matematica.
Sono risultati che non si discostano di molto dai loro colleghi maschi.
Se fissiamo la sufficienza ai test con un 500, osserviamo che solo Friuli e Bolzano superano (di poco però) la media, con un 505-503. Tutte le altre regioni non superano la sufficienza. Ultima è la Sicilia con un 431 (dati OCSE 2006). Non eccellono neppure Piemonte e Lombardia (493 e 488 rispettivamente).

Il rapporto conclude con una buona speranza:
"Negli ultimi anni, comunque, l’attenzione e l’impegno a favore dell’uguaglianza di genere nella scienza sono visibilmente aumentati. Oggi si contano oltre 50 organizzazioni europee, tra associazioni, fondazioni e networks, fondate per sostenere il ruolo e la professionalità delle donne nel mondo scientifico; almeno 17 sono le borse di studio e i premi scientifici (di cui 5 italiani) espressamente destinati a ricercatrici e a studentesse che si sono distinte nelle loro attività scientifiche; innumerevoli i progetti internazionali che, grazie anche al supporto della Commissione Europea, sono stati intrapresi per promuovere le pari opportunità nel campo della scienza e della tecnologia".

Il sito di Observa - Science in Society è: www.observa.it
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