Quando ad andare dal medico è il micio di casa.
Interno di uno studio medico. Il dottore apre la porta della sala d’attesa. “Il prossimo?”. Una signora si alza e si avvia alla porta portando una gabbietta: dentro c’è un bel gatto soriano. Il veterinario sorride e guarda la sua clientela: c’è una coppia con un cucciolo, c’è la signora della colonia dei randagi, c’è il padrone del dalmata operato la settimana scorsa…
Per i padroni di piccoli animali andare dal veterinario è all’ordine del giorno: si va dalla semplice visita annuale per le vaccinazioni alle visite d’urgenza per gli incidenti, le radiografie, gli interventi chirurgici e si giunge fino all’eutanasia per porre fine alle sofferenze dei piccoli amici.
Ci sono alcune malattie che fanno molta paura, per le quali, così come per l’uomo non esistono vaccinazioni o cure. E’ il caso dell’AIDS felino.
Una malattia retrovirale per la quale non esistono cure specifiche o vaccinazioni. Se si viene informati che il proprio gatto “ha l’AIDS”, passato lo choc iniziale, bisogna capire di che cosa si sta parlando, perché nella quotidianità si etichettano come AIDS felino diverse malattie creando così, non poca confusione ai propietari e a volte perfino agli stessi medici. Solitamente con questo termine si designano due patologie distinte: FeLV (Leucemia Felina) e Fiv (Sindrome da immunodeficienza Felina).
Sebbene entrambe le malattie siano provocate da un retrovirus simile a quello responsabile dell’AIDS nell’uomo, è bene precisare che non ci sono possibilità di contagio interspecifica (tra animale e uomo) e quindi il gatto FiV o FeLV positivo non rappresentano un rischio per i proprietari.
Chiarito con il veterinario se l’animale è affetto da Leucemia o è sieropositivo (cioè è presente il virus dell’immunodeficienza, ma la malattia non è manifesta), si potrà agire di conseguenza, ecco alcune cose da tenere presente:
• per la leucemia felina c’è un vaccino preventivo, per il FiV non c’è;
• la leucemia felina è altamente contagiosa (è sufficiente che due animali bevano nella stessa ciotola perché ci sia il contagio); quindi virtualmente il gatto affetto da leucemia deve essere isolato dagli altri eventuali mici presenti in casa;
• l’Aids, invece, è trasmissibile solo in caso di ferite profonde da morso; non a caso i più colpiti sono i gatti maschi interi che lottano spesso tra di loro. E’ bene quindi sterilizzare sempre i gatti, per prevenire il diffondersi del virus.
• il gatto FiV positivo può tranquillamente convivere con altri animali, mentre è più difficile la convivenza di più gatti se c’è un gatto FeLV positivo (anche se non è impossibile, avendo certe accortezze, come tenere separate le ciotole del mangiare);
• in nessun caso è necessario sopprimere l’animale risultato FeLV o FiV positivo.
Sia che si tratti di Leucemia o di AIDS “vero e proprio”, purtroppo, non ci sono delle vere e proprie terapie. Nel caso del FiV, per esempio, l’unica cosa da fare per i padroni è curare di volta in volta le varie malattie che si presenteranno (stomatiti, raffreddori…). Il sistema immunitario del gatto sieropositivo, infatti, è molto vulnerabile, e ciò rende l’animale più facilmente attaccabile da altre malattie, nonché dai parassiti.
L’importante è prendersi cura del proprio beniamino nel miglior modo possibile, in modo che anche se la sua vita sarà breve (ma non è detto) sia almeno una vita felice.
Per i padroni di piccoli animali andare dal veterinario è all’ordine del giorno: si va dalla semplice visita annuale per le vaccinazioni alle visite d’urgenza per gli incidenti, le radiografie, gli interventi chirurgici e si giunge fino all’eutanasia per porre fine alle sofferenze dei piccoli amici.
Ci sono alcune malattie che fanno molta paura, per le quali, così come per l’uomo non esistono vaccinazioni o cure. E’ il caso dell’AIDS felino.
Una malattia retrovirale per la quale non esistono cure specifiche o vaccinazioni. Se si viene informati che il proprio gatto “ha l’AIDS”, passato lo choc iniziale, bisogna capire di che cosa si sta parlando, perché nella quotidianità si etichettano come AIDS felino diverse malattie creando così, non poca confusione ai propietari e a volte perfino agli stessi medici. Solitamente con questo termine si designano due patologie distinte: FeLV (Leucemia Felina) e Fiv (Sindrome da immunodeficienza Felina).
Sebbene entrambe le malattie siano provocate da un retrovirus simile a quello responsabile dell’AIDS nell’uomo, è bene precisare che non ci sono possibilità di contagio interspecifica (tra animale e uomo) e quindi il gatto FiV o FeLV positivo non rappresentano un rischio per i proprietari.
Chiarito con il veterinario se l’animale è affetto da Leucemia o è sieropositivo (cioè è presente il virus dell’immunodeficienza, ma la malattia non è manifesta), si potrà agire di conseguenza, ecco alcune cose da tenere presente:
• per la leucemia felina c’è un vaccino preventivo, per il FiV non c’è;
• la leucemia felina è altamente contagiosa (è sufficiente che due animali bevano nella stessa ciotola perché ci sia il contagio); quindi virtualmente il gatto affetto da leucemia deve essere isolato dagli altri eventuali mici presenti in casa;
• l’Aids, invece, è trasmissibile solo in caso di ferite profonde da morso; non a caso i più colpiti sono i gatti maschi interi che lottano spesso tra di loro. E’ bene quindi sterilizzare sempre i gatti, per prevenire il diffondersi del virus.
• il gatto FiV positivo può tranquillamente convivere con altri animali, mentre è più difficile la convivenza di più gatti se c’è un gatto FeLV positivo (anche se non è impossibile, avendo certe accortezze, come tenere separate le ciotole del mangiare);
• in nessun caso è necessario sopprimere l’animale risultato FeLV o FiV positivo.
Sia che si tratti di Leucemia o di AIDS “vero e proprio”, purtroppo, non ci sono delle vere e proprie terapie. Nel caso del FiV, per esempio, l’unica cosa da fare per i padroni è curare di volta in volta le varie malattie che si presenteranno (stomatiti, raffreddori…). Il sistema immunitario del gatto sieropositivo, infatti, è molto vulnerabile, e ciò rende l’animale più facilmente attaccabile da altre malattie, nonché dai parassiti.
L’importante è prendersi cura del proprio beniamino nel miglior modo possibile, in modo che anche se la sua vita sarà breve (ma non è detto) sia almeno una vita felice.
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