OPINONE SULLA SCIENZA DI GILBERTO CORBELLINI
La scienza è fallibile e divisa al suo interno, quindi inaffidabile e riconducibile a opinione. È inadeguata a spiegare la complessità del mondo perché riduzionista. Non genera valori ed è eticamente indifferente. Gli scienziati minacciano la democrazia, la libertà e la dignità umana. Sono manipolati dal mercato e dalla politica. L’Italia non deve investire nella scienza ma valorizzare la sua tradizione umanistica e le risorse storiche, artistiche e paesaggistiche di cui dispone.
In ognuno dei capitoli di “Scienza”, Gilberto Corbellini analizza e smonta, con puntualità e rigore, un’argomentazione diffusa e largamente usata da chi è contro la scienza e gli scienziati. Applicando i metodi di studio propri delle scienze empiriche, l’autore risponde ad ogni accusa mossa alla scienza fornendo prove e dati.
Di cosa effettivamente si discute quando si argomenta pro o contro qualche aspetto di quel complesso e potente sistema culturale che è la scienza? Secondo Corbellini, all’origine delle argomentazioni che mettono in discussione le valenze epistemologiche, etiche, sociali e politiche della scienza, vi sono fraintendimenti e autoinganni. “Chi dice che la scienza ha causato tragedie e sofferenze non parla tanto della scienza quanto di alcune sue applicazioni in campo militare, industriale, medico-sanitario e domestico”, scrive l’autore. “Ma queste degenerazioni non sono l’espressione autentica della funzione sociale della scienza e del ruolo che questa effettivamente ha svolto".
Sono impressioni create da una narrativa che confonde regolarmente l’attività di ricerca volta a trovare spiegazioni dei fenomeni e processi naturali, con le applicazioni che, sotto diverse spinte, da tali conoscenze possono derivare”. Chi crede che la scienza abbia peggiorato il mondo cade vittima, per Corbellini, della “retrospezione rosea” o del cosiddetto “pessimismo nostalgico”, quel bias innato che porta a giudicare il passato meglio del presente e del futuro, e ad ignorare i benefici apportati dal progresso.
La complessità dei temi trattati è varia e rispecchia la profondità delle argomentazioni sollevate dagli oppositori della scienza. Ogni capitolo può essere considerato autonomo, anche se non mancano legami e richiami tra i diversi argomenti. Tre eleganti intermezzi interrompono il flusso polemico e arricchiscono la lettura, ripercorrendo la storia naturale del metodo scientifico e della comunità scientifica stessa.
Il libro “Scienza” non è l’ennesimo saggio che glorifica i progressi della ricerca scientifica o ricorda i benefici prodotti dalle sue applicazioni. È esso stesso un esperimento. Il “metodo scientifico” che Corbellini utilizza per difendere la scienza viene man mano abbracciato dal lettore, facendo sì che l’autore centri l’obiettivo finale dell’opera. Avvicinare i profani alla scienza. Spiegare cos’è la scienza, come funziona e perché funziona. L’autore lo fa scendendo in battaglia, affrontando pregiudizi, critiche, false credenze e luoghi comuni ed elevandosi rispetto a quella parte della comunità scientifica che rifiuta di interrogarsi sull’origine delle resistenze culturali nei riguardi della scienza, limitandosi a ritenerle solo frutto di ignoranza o malafede ideologica.
Gilberto Corbellini
Scienza
2013 Bollati Boringhieri editore
Flavia Tartaglia
Questo articolo partecipa alla 52ª edizione del Carnevale della Fisica
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