PAPÀ, ESISTONO GLI ALIENI?
Se nell'Universo esista qualcuno oltre a noi, è una domanda da un milione di dollari. In passato ho scritto alcune riflessioni sull'argomento, partendo dal concetto di probabilità. Infatti, da molte persone alle quali ho posto la fatidica domanda mi sono sentito rispondere che l'Universo è gigantesco, figuriamoci se non esiste qualche altra razza, che si è evoluta su qualche pianeta con condizioni favorevoli alla vita.
Ebbene, a parte il fatto che esistono diversi approcci al concetto di probabilità, la vastità dell'Universo non garantisce nulla. Così, nonostante tutto, potremmo essere davvero soli. D'altronde, neanche la famosa equazione di Drake ci assicura dell'esistenza degli alieni, poichè non consente di determinare la probabilità di vita extraterrestre. Infatti l'equazione di Drake contiene frequenze, non probabilità. Oltretutto si tratta di frequenze basate su dati incerti.
Allora vien proprio da esclamare "Si fa presto a dire probabilità di vita extraterrestre", e questo fu infatti il titolo di un mio intervento in una conferenza divulgativa del 17/10/2009. In quell'occasione dissi che il problema si pone già nella mancanza dei dati. Si dovrebbero necessariamente raccogliere con un campionamento, ma non sarebbe facile realizzare un campionamento casuale poichè non è impresa da poco identificare e classificare ogni elemento dell'Universo, poi mettere tutti i nomi in un'urna e poi pescare con gli occhi bendati. Solo il campionamento casuale garantisce l'attendibilità del processo che porta ad estendere i risultati ottenuti in un campione alla popolazione da cui quel campione è stato estratto. In ogni caso, qualunque tipo di campionamento fornisce risultati probabilistici, non certi. Quindi niente certezza.
Ciò che ho scritto fin qui, però, non è adatto a rispondere ad un bimbo che chiede al papà se esistono gli alieni. Allora, insieme a mio figlio, ho letto "A caccia di alieni - Guida galattica per futuri astrobiologi", scritto da Mark Brake e pubblicato da Editoriale Scienza. Si tratta di un piccolo manuale riccamente illustrato, che spiega con parole povere (adatte ai bambini, ma anche agli adulti che non hanno molta dimestichezza con il linguaggio della scienza) perchè il nostro pianeta è perfetto per ospitare la vita, quali ingredienti servono affinchè possa svilupparsi, dove potrebbero evolversi forme di vita nell'Universo e come riconoscerle e comunicare con loro.
"A caccia di alieni" fornisce risposte esaurienti e comprensibili e mette in evidenza tutte le criticità del lavoro di un astrobiologo. Innanzitutto non possiamo metterci a cercare la vita in giro per l'Universo se prima non chiariamo che cosa significhi "vita". Mark Brake scrive che gli esseri viventi hanno sei caratteristiche: sono costituiti da cellule, crescono, usano energia, reagiscono all'ambiente circostante, si riproducono e si evolvono. Questa semplicità espositiva consente al piccolo lettore di "verificare" le caratteristiche della vita: ad esempio un puffo non è un essere vivente perchè non cresce mai....
Il secondo elemento importante evidenziato nel testo di Brake è che noi dipendiamo dal Sole e che quest'ultimo - fortunatamente - si trova alla giusta distanza da noi, né troppo vicino, né troppo lontano. Inoltre la vita sul nostro pianeta "si è evoluta a piccoli passi e a grandi salti" (parole testuali dell'autore).
Insomma, per vostro figlio, in questo libro c'è proprio tutto. Come si vive su Marte? E su una luna? Come si fa a cercare un esopianeta? Che cosa rende vincente una forma di vita? A queste e ad altre domande si fornisce finalmente una risposta semplice e chiara.
Buona lettura a tutti.
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