ENTRO IL 2015 IN EUROPA RIMARRANNO VACANTI 900 MILA POSTI DI LAVORO. LO DICE IL RAPPORTO GLOCUS
Teniamo infatti presente che questo non è un luogo di reclutamento e che nell'articolo non parlai mai di quanto ammontasse lo stipendio, limitandomi a dire che una azienda di mia conoscenza "intende assumere programmatori anche con poca esperienza" ma ad oggi non ne trova sul mercato.
Un autentico "zoo" italiano che ci offrì anche uno spaccato tra la scarsa capacità professionale posseduta da alcuni (ovviamente non generalizziamo) e la mancanza di assumersi le proprie responsabilità (la colpa è sempre di qualcun altro). Una carrellata di luoghi comuni, convinzioni e pregiudizi e falsi miti che diventano una trappola. Convinti infatti che il lavoro debba essere un diritto (sbagliato!) questi individui lottano per avere un contratto precario dietro l'altro con l'obiettivo di raggiungere il posto fisso, e se lo raggiungono probabilmente non lo lasciano più, anche se si lamentano ogni giorno della condizioni di lavoro cui devono sottostare.
Giovani (qualcuno li definirebbe bamboccioni) che considerano 1200 euro come primo impiego uno stipendio da disprezzare. Nonostante i dati economici dimostrino il contrario e a fronte di una generazione X precedente alla loro che ha percepito e percepisce tuttora come stipendio una cifra analoga anche dopo oltre 10 anni di anzianità.
Aggiornarsi è l’unica parola d’ordine esistente in tutt’Europa ma in alcuni Paesi in particolare. Infatti l’Internet Economy italiana contribuisce alla formazione del Pil appena per il 2%, circa 32 miliardi di euro, (studio McKinsey) rispetto alla media europea del 4% con picchi del 7% in paesi come Germania e Nord Europa. «Se raggiungessimo la media europea è come se avessimo ogni anno 4 finanziarie italiane», sottolinea il rapporto.
Desidero concludere con un invito alla fiducia nel futuro: vediamo questi dati anche come una opportunità. Rimanere immobili non fa bene a nessuno. Il mondo ha subito due grandi rivoluzioni, quella informatica e quella portata da Internet e stiamo per avventurarci in una terza più importante rivoluzione, quella dei big data, dell'accessibilità open. Insomma, per chi è preparato o intende prepararsi ci sono grandi opportunità, bisogna solo darsi da fare.
Post a Comment