GRAVITÀ ZERO INTERVISTA ELENA DEL CONTE, AUTRICE DI INSTANT MATEMATICA
La presentazione inizia: studenti (e non solo) affollano la sala |
E' vero che Instant Matematica è nato da una colica renale?
Sì, è vero. Ho avuto una colica, sono andata al pronto soccorso, ma il dolore è passato. Peccato che il calcolo fosse rimasto bloccato nell'uretere e quindi me l'hanno dovuto bombardare. Di conseguenza, nonostante la mia vita frenetica, ho dovuto stare a casa due settimane.
Il buffet non è ancora stato preso d'assalto |
A chi è destinato il libro?
Soprattutto agli adulti che hanno un brutto ricordo della matematica, a quelli che - con la matematica - hanno un conto in sospeso ed anche a chi - per motivi di lavoro - deve rinsaldare le proprie basi di matematica.
Elena Del Conte autografa Instant Matematica |
Avrei voluto privilegiare i problemi, perchè per i calcoli ci sono i computer, ma ragioni di completezza del testo mi hanno indotto ad inserire anche la parte di calcolo. Tuttavia ho presentato come risolvere i problemi utilizzando diverse metodologie, ad esempio il metodo grafico, che è più indicato per i ragazzi. "Vedere" i problemi è importante, aiuta molto.
Che cosa porta la gente ad allontanarsi dalla matematica?
Non capirla, soprattutto a causa di insegnanti che non si preoccupano di entrare nelle teste degli studenti. Intendo dire che insegnare bene significa metterci del proprio, anche tramite battute ed esempi, evitando di presentare i problemi in maniera asettica.
Da sinistra Marco Del Conte, Walter Caputo, Elena Del Conte |
Bisogna far capire loro che tutti possono arrivare alla fine di un esercizio. Occorrono testi semplici e chiari ed insegnanti che vogliono trasmettere qualcosa. Naturalmente occorre pazienza, ma Instant Matematica è proprio un manuale delle istruzioni, che segue il lettore passo per passo.
Lei insegna matematica a studenti delle scuole medie. Come si fa a riconoscere un bambino che, molto probabilmente, da grande farà il matematico?
Non ho mai avuto studenti che poi hanno scelto di fare i matematici di professione. Alcuni però hanno poi percorso una bella carriera, soprattutto nell'ambito della medicina o della chimica. Si notava che in loro c'era qualcosa di diverso: manifestavano molte curiosità, volevano capire perchè una regola fosse proprio scritta in quel modo. Questi studenti non si accontentavano degli assiomi, volendo cercare comunque i perchè alla fine giungevano alle fondamenta della matematica. Tra le altre cose, erano molto bravi nei test di logica.
Ho notato che il testo ha un'impostazione molto scolastica e tradizionale. Non si sarebbe potuto introdurre un po' di fascino per la matematica, magari sotto forma di riquadri sulla storia della matematica o comunque di divulgazione scientifica?
La presentazione è finita. La libreria Ibs sta per chiudere |
Ho sempre avuto il pallino per la storia della matematica e avrei voluto scrivere un libro proprio sulla storia della matematica. Ma per i ragazzini delle medie è un peso troppo gravoso: non ce la fanno. Per i ragazzini il libro di matematica non è da leggere, né da studiare: è solo un eserciziario. Non ho potuto quindi introdurre altro in quanto avrei appesantito il testo come lunghezza. Al posto della divulgazione scientifica ho usato le battute di Marco e le storie matematiche della vita di tutti i giorni, come ad esempio fare la spesa e controllare i conti. Grazie a Marco, che nel libro fa l'alunno discolo, anche i testi degli esercizi sono diventati un po' umoristici. Peraltro la divulgazione scientifica generalmente è riservata ad un segmento di lettori più colto.
Devo farle i complimenti per la schematicità del testo, l'essenzialità e il fatto che lei non dia mai nulla per scontato.
Grazie.
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