La zona del chierese (ridente regione nei pressi di Torino) è nota per essere un'area ricca di fenomeni agroglifici (o cerchi nel grano), divenuti famosi soprattutto grazie alla comunicazione che i media generalisti hanno fatto nel tempo.
[nella foto, sulla copertina di una rivista distribuita in zona la foto dell'ultimo agroglifo di giugno 2010].
Proprio nella notte tra sabato 12 giugno e domenica 13 giugno 2010, a Poirino, paese alle pendici delle colline del chierese, noto per la coltivazione degli asparagi e l'allevamento della Tinca Gobba Dorata (DOP), è stata realizzata l'ennesima opera d'arte.
COSA SONO E COME SI REALIZZANO?
I cerchi nel grano (in inglese crop circles) sono aree di campi di cereali o simili, in cui le piante vengono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche ben visibili dall'alto.
Contrariamente alle credenze più diffuse, sono opere realizzate dalla mano dell'uomo, in tempi che vanno da poche ore ad alcuni giorni.
L'idea che la formazione di queste figure possa essere di natura diversa ha preso piede anni fa, nonostante ci siano state beffe più o meno clamorose di realizzatori che hanno poi rivelato il mistero, la più famosa delle quali quella ad opera di
Doug Bower, Dave Chorley e John Lundberg (del gruppo dei circlemaster.org), che furono per questo insigniti del
Premio Ig Nobel nel 1992.
In questo video, realizzato a pochi passi dall'abitazione del sottoscritto, nei giorni immediatamente successivi alla notte del 12 luglio, alcune persone commentano attonite l'accaduto. LOL
E' curioso notare come, in questi casi, il pubblico scarti l'ipotesi più semplice, che sarebbe quella più razionale, per andare alla ricerca di altre decisamente più complesse e "misteriose".
Non senza una certa ingenuità si scarta infatti per principio l'ipotesi che l'opera sia stata realizzata da mano umana.
Perché, vi chiederete voi?
"Sarebbe troppo perfetto", è la risposta più gettonata.
Riesce a modificare la superficie terracquea, e a realizzare isole artificiali come la Palm Island di Dubai, costruzioni che smuovono fino a 1 miliardo di metri cubi di materiale per una dimensione di quasi 50 Km quadrati....
... eppure, secondo le credenze popolari più diffuse, i crop circle, ovvero la piegatura di un certo numero di steli di grano, sarebbero un'impresa troppo complessa per il genere umano!
Come si fa ad appiattire il grano per fare un crop circle? Ci vogliono strumenti ad alta tecnologia?
Sembrerebbe proprio di no! E' possibile realizzarli usando semplici tavole di legno da mettere sotto i piedi e da tenere con le corde fissate ai lati.
CORSI PER REALIZZARE CROP CIRCLE
E' lui stesso un realizzatore di cerchi nel grano e molte delle opere sono realizzate in partecipazione con il CICAP stesso.
Trovare l'intervista nel
podcast n. 29 del sito di Polidoro.
I CERCHI DIVENTANO STRUMENTO DI MARKETING
Ovviamente c'è anche chi specula su questa credenza per catalizzare i media in occasione del lancio di particolari eventi.
La Sanrio lo ha fatto per per commemorare i 30 anni di
Hello Kitty, Mozilla per l'anniversario del browser
FireFox.
GRUPPI DI APPASSIONATI REALIZZATORI
Esistono poi veri gruppi di appassionati che si ritrovano per realizzare queste opere d'arte effimere per poi collezionarle nei propri siti web come i
Circlemakers, oggi il più noto gruppo di creatori di cerchi "artificiali".
O come il gruppo olandese di circlemaker
XL D-Signs che ha realizzato il più grande disegno nel grano del mondo. Si tratta dell'Atlas, tracciato nei pressi della cittadina di Goes il 7 agosto 2009, con la partecipazione di 60 persone.
Il crop raffigura un essere umano (molto simile all'uomo Vitruviano) in foggia di farfalla con le ali dischiuse e misura 530x450 metri. Ne parla anche
Francesco Grassi sul suo blog.
CONCLUSIONI
E' indubbio che queste opere siano realizzate nottetempo da gruppi di artisti o appassionati, non da improvvisati.
Non c'è
nulla di interessante dal punto di vista scientifico in queste realizzazioni, mentre invece potrebbe esserci un certo interesse, diciamo estetico, come forma di
land art, esperienza creativa peraltro non nuova nel panorama artistico (pensiamo alle esperienze di Christo e Jeane-Claude, che fondarono questo movimento negli anni '70. Ma se vogliamo potremmo inquadrare queste espressioni simboliche ricordandoci che nel passato furono realizzate anche opere come le linee di Nazca.
A questo proposito, la prestigiosa rivista
Nature (465, 693, 10 June 2010) si è pronunciata nella pagina delle “opinion”, a firma di Richard Taylor (professore di fisica, psicologia ed arte al dipartimento di fisica dell’Università dell’Oregon, Eugene, Oregon, USA).
L'ipotesi di Taylor è che dietro i cerchi nel grano non ci sarebbero singole menti di dilettanti, ma vere e proprie squadre di lavoro, gruppi ben organizzati di artisti, matematici e informatici. Che nel tempo hanno affinato le tecniche aiutandosi di moderni metodi di costruzione e attrezzati di tutto punto sotto il profilo tecnologico e scientifico. Anche nell'articolo di Nature si parla di land art.
Per saperne di più:
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