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PANDEMIA E INFLUENZA "SUINA": A TORINO SI STUDIA COME EVITARLA


Mappa previsionale elaborata dal gruppo di studio del modello GLEaM

"Il virus continuerà a colpire in Messico e negli Usa e anche Gran Bretagna e Spagna saranno coinvolte. Nemmeno Sud America e Russia sfuggiranno al contagio, ma in questo caso la probabilità di un'epidemia non supererà il 10% mentre in Italia la previsione sale fino al 25%".
Sono le parole di Francesco Vaccarino, del Politecnico di Torino, che su Tuttoscienze nel numero di oggi de La Stampa delinea quelli che sono i numeri per prevedere la pandemia influenzale che spaventa il mondo.

L'articolo, scaricabile tutta la settimana anche nella rubrica online di Tuttoscienze, spiega che a Torino un gruppo di scienziati, fisici della fondazione ISI, ha elaborato un modello che spiega l'evolvere di una pandemia. Uno studio svolto in coordinamento con i colleghi dell'Indiana University.

Vittoria Colizza, giovane fisico del gruppo coordinato da Alessandro Vespignani alla Fondazione ISI di Torino, spiega come funziona il modello che simula il possibile andamento della pandemia di influenza impropriamente chiamata "suina" nelle prossime settimane.

"Usiamo i dati reali di 3000 aeroporti, li combiniamo con gli spostamenti umani di breve e corto raggio in 30 paesi e li inseriamo in un modello, che distribuisce 6 miliardi di individui su tutti i continenti, in celle di 25 km quadrati. Così otteniamo una rappresentazione della mobilità globale, che si dimostra attendibile per studiare la diffusione del virus".
"Il nostro gruppo fa parte di una rete internazionale che collabora con l'unità di crisi del Joint Research Center di Ispra, un istituto dell'UE: raccogliamo dati a livello mondiale, elaborandoli, ed aggiornando il nostro modello previsionale".

In pratica il modello apprende e diventa più accurato mano a mano che passano i giorni e arrivano nuovi dati.
Intanto il gruppo di scienziati ha anche aperto un sito di monitoraggio dell'influenza standard www.influweb.it che fa parte di un progetto gestito da Daniela Paolotti, all'interno del progetto Epiwork coordinato da Vespignani.

Si tratta di un progetto di controllo unico in Italia e nel mondo: si basa sul contribuito volontario degli stessi ammalati e sulle particolarità dei social network.

Un progetto europeo che ha avuto numerosi consensi internazionali: gli unici che ancora non si sono fatti sentire sono propri i referenti politici del Piemonte, proprio cioè la regione in cui da cui progetto è partito:
"Viene da domandarci - spiega Francesco Vaccaro - se lo spettro di una possibile pandenia spingerà i politici ad investire nella ricerca almeno quanto nei premi letterari".

PER SAPERNE DI PIU': - www.influweb.it

- Projections for Mexican Flu spread by computational modeling

il gruppo di studio del modello GLEaM

Coordinatore
Alessandro Vespignani (Fondazione ISI e Indiana University)

Indiana University
Duygu Balcan, Bruno Goncalves, Hao Hu, Nicola Perra

Fondazione ISI
Vittoria Colizza, Jose J. Ramasco, Wouter Van den Broeck, Daniela Paolotti, Paolo Bajardi, Chiara Poletto, Michele Tizzoni

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