MARIA ROSA MENZIO PORTA LA MATEMATICA SULLE SCENE TEATRALI
Maria Rosa Menzio è una matematica torinese che porta sulle scene teatrali la vita di scienziati e scienziate per certi versi emblematici e di grande impatto emotivo.
Dopo gli studi in campo matematico, la laurea con lode, e due anni di lavoro con una borsa di studio CNR, durante i quali lo staff di ricerca è arrivato alla scoperta di un teorema che porta due firme, una delle quali è la sua (il teorema di "Menzio-Tulczyjew") la matematica Maria Rosa Menzio ha deciso di dare una svolta alla sua vita.
E così, licenziandosi e regalandosi un paio di anni sabbatici, ha preso una specializzazione in Filosofia della Scienza e ha iniziato un cammino che l'avrebbe portata a rappresentare le grandi vite di scienziati e filosofi sulle scene teatrali italiane, senza escludere la parte razionale.
Teatro e Matematica, dunque, ma con un allargamento alle Scienze in generale.
Porta così in scena la vita di Padre Saccheri, il primo matematico che aveva scoperto vari teoremi di geometria non-euclidea, per poi ritrattare tutto alla fine della vita.
Perché? Non lo sa nessuno. Una sfida per Maria Rosa Menzio, meraviglioso! Scrive sull'argomento una pièce teatrale che avesse la precisione matematica per le parti teoriche e la mia voglia d'inventare per le parti non documentate. Quanto fosse nel giusto lo si è visto la sera della prima: teatro pieno, testo premiato... Quindi è stata la volta di Fibonacci, poi di Ipazia, di Cardano, della figlia di Galileo, di un testo sulla precessione degli equinozi dal titolo Il Mulino. Una prima all'anno, un premio dopo l'altro. Quindi le pubblicazioni, quattro pièce edite da Bollati Boringhieri, un testo edito da Springer-Verlag su come scrivere Teatro e Scienza, un altro testo in attesa di stampa...
E intanto organizza corsi di scrittura teatrale scientifica presso il Ce.Se.Di. (Provincia di Torino), alla Scuola Holden, in varie biblioteche di Torino, poi in vari comuni, per avvicinare le persone alle due culture.
il prossimo spettacolo si svolgerà il 21 marzo a Torino al Mirafiori Motor Village in Piazza Cattaneo, alle 18.00.
Lo spettacolo parla dell’egiziana Ipazia, matematica, filosofa ed astronoma di Alessandra d’Egitto, scomparsa nel 415 dopo Cristo, barbaramente uccisa dai fanatici seguaci del vescovo Cirillo.
Foto di scena da “Senza fine” su Ipazia con Lucilla Giagnoni
Il testo è stato pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2005 in “Spazio, tempo, numeri e stelle”.
Molti hanno scritto di questa grande matematica egiziana.
In quest’opera teatrale, Ipazia vuole risolvere il problema della quadratura del cerchio. Simbolo di questo suo interesse è un anello, che diventa per lei strumento per sfuggire alla morte.
Nascosta nei sotterranei di Alessandria d’Egitto mentre i monaci la perseguitano, Ipazia legge la Bibbia, gira l’anello e diventa Eva: ha quindi un mezzo magico per viaggiare nel tempo. Se legge un libro diventa la protagonista e vive la sua storia fino alla fine del volume stesso, dopo di che ricade nello spazio e nel tempo di prima, senza invecchiare.
Di volume in volume diventa Eva, Ottilia, Beatrice, Rossella, Orlando, pensando di essere sfuggita alla ruota del tempo, ma proprio il libro da lei scritto sarà l’ostacolo che le impedirà d’essere immortale… a causa di un teorema di matematica.
21 marzo 2009 ore 18,15
Mirafiori Motor Village,
Torino, p.za Cattaneo
"SENZA FINE"
di Maria Rosa Menzio
con Lucilla Giagnoni
Allestimento e Video - Lucio Diana e Massimo Violato,
Musiche: Paolo Pizzimenti
Regia di Michele Di Mauro,
Lucio Diana e Massimo Violato
http://www.teatroescienza.it
Sito web: www.teatroescienza.it
Intervista a Maria Rosa Menzio
.E' POSSIBILE ISCRIVERSI SU FACEBOOK a "TEATRO E SCIENZA"
per rimanere aggiornati sugli spettacoli teatrali futuri
Dopo gli studi in campo matematico, la laurea con lode, e due anni di lavoro con una borsa di studio CNR, durante i quali lo staff di ricerca è arrivato alla scoperta di un teorema che porta due firme, una delle quali è la sua (il teorema di "Menzio-Tulczyjew") la matematica Maria Rosa Menzio ha deciso di dare una svolta alla sua vita.
E così, licenziandosi e regalandosi un paio di anni sabbatici, ha preso una specializzazione in Filosofia della Scienza e ha iniziato un cammino che l'avrebbe portata a rappresentare le grandi vite di scienziati e filosofi sulle scene teatrali italiane, senza escludere la parte razionale.
Teatro e Matematica, dunque, ma con un allargamento alle Scienze in generale.
Porta così in scena la vita di Padre Saccheri, il primo matematico che aveva scoperto vari teoremi di geometria non-euclidea, per poi ritrattare tutto alla fine della vita.
Perché? Non lo sa nessuno. Una sfida per Maria Rosa Menzio, meraviglioso! Scrive sull'argomento una pièce teatrale che avesse la precisione matematica per le parti teoriche e la mia voglia d'inventare per le parti non documentate. Quanto fosse nel giusto lo si è visto la sera della prima: teatro pieno, testo premiato... Quindi è stata la volta di Fibonacci, poi di Ipazia, di Cardano, della figlia di Galileo, di un testo sulla precessione degli equinozi dal titolo Il Mulino. Una prima all'anno, un premio dopo l'altro. Quindi le pubblicazioni, quattro pièce edite da Bollati Boringhieri, un testo edito da Springer-Verlag su come scrivere Teatro e Scienza, un altro testo in attesa di stampa...
E intanto organizza corsi di scrittura teatrale scientifica presso il Ce.Se.Di. (Provincia di Torino), alla Scuola Holden, in varie biblioteche di Torino, poi in vari comuni, per avvicinare le persone alle due culture.
il prossimo spettacolo si svolgerà il 21 marzo a Torino al Mirafiori Motor Village in Piazza Cattaneo, alle 18.00.
Lo spettacolo parla dell’egiziana Ipazia, matematica, filosofa ed astronoma di Alessandra d’Egitto, scomparsa nel 415 dopo Cristo, barbaramente uccisa dai fanatici seguaci del vescovo Cirillo.
Foto di scena da “Senza fine” su Ipazia con Lucilla Giagnoni
Il testo è stato pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2005 in “Spazio, tempo, numeri e stelle”.
Molti hanno scritto di questa grande matematica egiziana.
In quest’opera teatrale, Ipazia vuole risolvere il problema della quadratura del cerchio. Simbolo di questo suo interesse è un anello, che diventa per lei strumento per sfuggire alla morte.
Nascosta nei sotterranei di Alessandria d’Egitto mentre i monaci la perseguitano, Ipazia legge la Bibbia, gira l’anello e diventa Eva: ha quindi un mezzo magico per viaggiare nel tempo. Se legge un libro diventa la protagonista e vive la sua storia fino alla fine del volume stesso, dopo di che ricade nello spazio e nel tempo di prima, senza invecchiare.
Di volume in volume diventa Eva, Ottilia, Beatrice, Rossella, Orlando, pensando di essere sfuggita alla ruota del tempo, ma proprio il libro da lei scritto sarà l’ostacolo che le impedirà d’essere immortale… a causa di un teorema di matematica.
21 marzo 2009 ore 18,15
Mirafiori Motor Village,
Torino, p.za Cattaneo
"SENZA FINE"
di Maria Rosa Menzio
con Lucilla Giagnoni
Allestimento e Video - Lucio Diana e Massimo Violato,
Musiche: Paolo Pizzimenti
Regia di Michele Di Mauro,
Lucio Diana e Massimo Violato
http://www.teatroescienza.it
Sito web: www.teatroescienza.it
Intervista a Maria Rosa Menzio
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