PREMIO PULITZER ANCHE ALLE TESTATE ONLINE
E' una svolta epocale, paragonabile all'assegnazione del Premio ad opere di divulgazione scientifica, che si ebbe solo 30 anni fa, quando il Pulitzer premiò per la prima volta un saggio scientifico scritto nientemeno che da Carl Sagan.
Ma oggi viviamo in un'epoca in cui i giornali si leggono sempre e più quasi esclusivamente online (tanto che sono stati coniati neologismi come Citizen Journalism o open source journalism).
La riprova di questo è che licenziamenti e dimissioni si fanno sentire anche tra i colossi come il Wall Street Journal di Rupert Murdoch, dove più del 20% del settore editoriale ha problemi finanziari, accompagnati dal calo del 15% del volume pubblicitario in soli nove mesi.
Negli anni '80 non c'era persona che non conoscesse il volto di Sagan, tanto la sua celebrità fece il giro del mondo grazie anche a programmi popolari di successo come "Cosmos".
Docente di astronomia alla Cornell University, grande divulgatore scientifico, fondatore della Planetary Society, consulente della NASA per le missioni Mariner, Voyager e Viking, ideatore del progetto S.E.T.I. (Search For Extraterrestrial Intelligence), nonché autore di oltre trenta libri tra cui "Contact" dal quale è stato realizzato l'omonimo e noto film di fantascienza (attrice protagonista Jodie Foster) diretto da R.Zemeckis.
Sagan aprì la strada al Premio ad altri importanti divulgatori, tra cui ricordiamo tra tutti Armi, Acciaio e Malattie, Breve storia degli ultimi tredicimila anni (premio Pulitzer 1998) un saggio di Jared Diamond, tradotto in italiano da Luigi Civalleri per conto di Einaudi.
Per approfondire:
Fine di un epoca: il premio Pulitzer ora anche alle testate su Internet
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