PASSIONI D'AMORE E MATEMATICA
[ courtesy of xkcd ]
Fu così che verso il finire degli anni '80, il matematico Steven Strogatz assistente universitario ad Harvard, pensò di colmare una lacuna che la matematica non aveva fino ad allora affrontato: quello della "Matematica dell'amore", in un articolo regolarmente pubblicato con il titolo "Love affairs and differential equations" (Math Magazine 61, 35, 1988).
Non ci è chiaro se il suo obiettivo fosse guidato da puro ideale scientifico, o se la sua intenzione fosse solo quella di calamitare l'attenzione dei suoi studenti sulle potenzialità del calcolo e incentivare la loro genialità inespressa. Anche se propendo più per la seconda ipotesi.
Ecco come si presentava la ricerca:
"Romeo è innamorato di Giulietta, ma nella nostra versione della storia, Giulietta è una fidanzata capricciosa e incostante. Più Romeo la ama, più Giulietta tenta di fuggire da quella passione. Ma quando Romeo si scoraggia e cerca di dimenticarla, Giulietta comincia a trovare Romeo incredibilmente attraente. Romeo, d’altro lato, si comporta in modo a lei simile: fa il focoso quando lei lo ama, si raffredda quando lei lo odia".
Per un matematico tradurre la realtà fisica in equazioni è del tutto naturale. Inoltre le formule hanno il pregio di essere concise. Gioie e dolori di una coppia sono per un matematico descrivibili in modo chiaro e il vantaggio di queste espressioni è che sono predittive. Queste due righe di equazioni predicono il comportamento di Romeo e di Giulietta nell'arco dei mesi a venire, le loro passioni travolgenti, le liti, le rappacificazioni, le separazioni.
La seguente espressione,
viene normalmente letta: "la derivata nel tempo della funzione amore/odio di Romeo è proporzionale alla funzione amore/odio che Giulietta ha nei suoi confronti".
Che tradotto in linguaggio comune esprime come varia nel tempo l'atteggiamento amoroso di Romeo nei confronti di Giulietta la quale è volubile nel tempo. In questo caso si tratta dello studio di un modello matematico comportamentale.
Come nella tragedia Shakesperiana che conosciamo, anche qui c'è un finale triste: il risultato della loro relazione è un ciclo infinito di amore e odio, intervallato talvolta da brevi rappacificazioni.
Se disegnamo il sistema dinamico che governa la situazione troviamo infatti che ha un centro in (R,J) = (0,0). Alla fine, Romeo e Giulietta riescono ad ottenere l’amore simultaneamente solo per un quarto del tempo.
Il sistema lineare generale è quello che fornisce la previsione del comportamento che terranno i due innamorati:
qui i parametri a, b, c, d possono avere entrambi i segni. Ma il bello della astrazione matematica è che ogni segno esprime anche a una "inclinazione romantica" del personaggio: a e b descrivono lo "stile romantico" di Romeo mentre c e d quello di Giulietta.
Il parametro a descrive la misura con cui Romeo è incoraggiato dal suo stesso sentimento, mentre b è la misura in cui egli è incoraggiato da sentimenti di Giulietta.
Diventa allora un gioco interessante accoppiare gli atteggiamenti romantici e fare previsioni amorose sul comportamento di coppia in ogni caso:
2. Narcissistic nerd: a positivo; b negativo (Romeo è timido, ma è confortato da Giulietta);
3. Cautious (or secure) lover:a negativo; b positivo (Romeo è timido ma è anche incoraggiato da Giulietta)
4. Hermit: a,b sono minori di zero (Entrambi sono o molto timidi o poco reattivi
Se la relazione porterà a una chiusura: una eccessiva cautela può venire scambiato per indifferenza reciproca. E' il caso dell'innamorato che non fa mai il primo passo.
Se invece entrambi diventano più "sfacciati" e la loro relazione può o trasformarsi in un idillio o sfociare in una lotta per eccesso di passione travolgente! Del resto è quello che accade quando la passione si trasforma in possesso, poi gelosia e quindi patologia.
Se pensate che queste cose non accadano nella vita, provate a pensare a questo caso:
Rodolphe si innamora di Emma, una donna sposata. La passione è reciproca, ma quando lei si fa troppo insistente nel pretendere di gestire il tempo dell'uomo, lui si preoccupa e, non disposto ad abbandonare tutto per una delle sue amanti, proporzionalmente si accorge che la sua attrazione verso di lei diminuisce.
Va bene, ma che direste se invece di un personaggio, fosse l'autore stesso a essere preso a modello matematico per le sue passioni? Intendo dire una persona realmente esistita!
E' quello che ha fatto un professore italiano, Sergio Rinaldi, del Centro di Ricerca in Informatica Territoriale e Ambientale del CNR e ordinario di Teoria dei sistemi al Politecnico di Milano. Analizzando le schermaglie amorose di Laura e di Petrarca [1]. Rinaldi potè servirsi della matematica per prevedere gli sviluppi della loro relazione e applicare questa previsione nella datazione delle poesie del poeta, che presentano, come è noto, degli alti e dei bassi ciclici con periodo di 4 anni.
Come si vede da questo grafico, elaborato da Rinaldi, in cui la variabile P(t) esprime l’amore per Laura, in funzione del tempo, espresso in anni.
Ma di questo interessante studio parlerò in un prossimo articolo:
PASSIONI D'AMORE E MATEMATICA - PARTE 2ª
NOTE
[1] Laura and petrarch, an intriguing case of cyclical love dynamics - 1998 Society for Industrial and Applied Mathematics - Vol. 58, No. 4, pp. 1205–1221, August 1998 011
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