LA CHIESA ANGLICANA CHIEDE SCUSA A DARWIN


Secondo quanto anticipato dal Mail on Sunday, il sito web della Chiesa d'Inghilterra pubblica oggi un articolo in cui si legge:
‘Charles Darwin, 200 years from your birth [in 1809], the Church of England owes you an apology for misunderstanding you and, by getting our first reaction wrong, encouraging others to misunderstand you still.
"Charles Darwin, a 200 anni dalla tua nascita (nel 1809) la Chiesa d'Inghilterra ti deve le sue scuse, per l'incomprensione nei vostri confronti, e per avere la nostra prima errata reazione incoraggiato altri a fraintendere".Il via libera all'operazione è venuto direttamente dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams secondo cui il passo compiuto è simile a quanto fece il Vaticano nel 1992 con Galileo, costretto nel 1633 a abiurare la sua teoria eliocentrica dalla santa Inquisizione.
Mario De Caro, oggi, a Radio Tre Scienza ha commentato la notizia affermando che esiste una motivazione storica. Oggi c'è un forte conflitto all'interno della chiesa anglicana tra progressisti e conservatori (compresi piccoli scismi), senza parlare dei conflitti tra religione e scienza.
Inoltre oggi le prove portate a favore dell'evoluzione sono incontrovertibili e assodate da qualunque persona sensata oltre che dalla comunità scientifica internazionale.
In ogni disciplina, e da 150 anni, si continuano a collezionare prove nei riguardi della validità della teoria evolutiva: dalla genetica allo studio dei fossili, dall'anatomia comparata all'embriologia, dalle strutture vestigiali presenti nei vertebrati (compreso l'uomo) alla somiglianza delle proteine e del DNA. L'evoluzione è inoltre osservabile direttamente su esseri viventi a più rapida riproduzione come i batteri.
Dunque con 150 anni di ritardo la Chiesa anglicana prende atto del proprio sbaglio di valutazione e si ravvede, chiedendo formalmente scusa per averne ricusato le tesi sull’evoluzione contenute in un libro pubblicato nel 1859 a Londra. Con il beneplacito dell’attuale Arcivescovo di Canterbury.
Post a Comment