NASA: GLAST CAMBIA NOME IN ONORE DI ENRICO FERMI
Si tratta di una giornata da ricordare quella di ieri in cui la NASA ha annunciato che il Gamma-Ray Large Area Space Telescope (GLAST) è stato dedicato ad un grande scienziato italiano e ribattezzato Fermi Gamma-ray Space Telescope, in onore di Enrico Fermi (1901 - 1954).
"Fermi è stato il primo a intuire come le particelle cosmiche potessero essere accelerate ad alte energie, e questo lavoro forni' le fondamenta per comprendere la potenza di fenomeni che il satellite a lui dedicato osservera'' dice Paul Hertz, a capo del direttorato scientifico della NASA.
Enrico Fermi (1901-1954) was an Italian physicist who immigrated to the United States. He was the first to suggest a viable mechanism for astrophysical particle acceleration. This work is the foundation for our understanding of many types of sources to be studied by NASA’s Fermi Gamma-ray Space Telescope, formerly known as GLAST.
Fermi is most noted for his work on the development of the first nuclear reactor and for his major contributions to the development of quantum theory, nuclear and particle physics, and statistical mechanics. He was awarded the Nobel Prize in Physics in 1938 for his work on induced radioactivity and is today regarded as one of the top scientists of the 20th century.
In addition to his direct connection to the science, Fermi holds special significance to the U.S. Department of Energy, the Italian Space Agency, and the Italian Particle Physics Agency.
http://www.nasa.gov/mission_pages/GLAST/news/glast_renamed.html
GLAST/Fermi è stato realizzato dalla NASA con un contributo italiano di assoluto rilievo, coordinato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con INFN e INAF. Le PMI G&A Engineering, Mipot, Plyform e Centrotecnica, con alcune facility Thales Alenia Space, e la comunità scientifica nazionale, INAF ed INFN in primis, grazie all’esperienza acquisita negli anni passati e culminata con la messa in orbita il 23 aprile 2007 del satellite tutto italiano AGILE, hanno infatti costruito il cuore dello strumento principale a bordo del satellite, partecipano all’attività scientifica e forniscono supporto per l’archiviazione, l’analisi e la distribuzione dei dati attraverso l’ASI Science Data Center.
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