ENRICO BELLONE: A CHE PUNTO E' L'ITALIA NELLA SCIENZA?
"A che punto è l'Italia nella scienza?".
E' l'interrogativo a cui hanno voluto dare risposta Enrico Bellone, Edoardo Boncinelli, Helga Nowotny, Telmo Pievani, coordinati da Vittorio Bo, in un convegno a cui abbiamo assistito venerdì scorso, nel variegato scenario della Fiera Internazionale del Libro.
Ognuno di questi interventi meriterebbe una riflessione a se.
Cominciamo con l'intervento di Enrico Bellone, direttore della rivista Le Scienze, che ha dato delle risposte sconfortanti a un interrogativo: "che fare?".
Avverte Bellone che la ricerca in Italia è a un baratro, ci sono Università di serie A e di serie B, i concorsi dei ricercatori sono vinti ancora prima di organizzarli (si bandisce un posto se e solo se un anno prima si è deciso chi sarà il vincitore), la meritocrazia è assente... insomma uno sfacelo che sarà possibile (se sarà possibile) migliorare solo tra 1-2 generazioni di ricercatori. Uno scenario che ci pone tra i paesi industrializzati con la ricerca più disastrata in assoluto.
A cui si somma l'analfabetismo scientifico di massa, che emerge dalle statistiche europee del nostro paese, e che non sarà possibile risolvere. E fondi assenti, stipendi da fame per chi lavora nella ricerca (806 euro al mese fino a 35 anni), fondi per la ricerca assenti dalle scelte economiche del nostro governo: su questa strada non si va da nessuna parte. Si va fuori dall'Europa!
Segue l'audio integrale dell'intervento del Prof. Bellone, con cui non possiamo che concordare pienamente.
Foto: Enrico Bellone, Edoardo Boncinelli, Vittorio Bo
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